Chiesa di San Giovanni al Sepolcro a Brindisi
Il centro storico di Brindisi ospita la chiesa di San Giovanni al Sepolcro – anche detta chiesa del Santo Sepolcro o tempietto di San Giovanni al Sepolcro – un edificio di epoca normanna dalla peculiare struttura circolare ispirata alla gerosolimitana Rotonda della Anastasi, il santuario alle pendici del monte Golgota voluto dall’imperatore Costantino all’incirca nel 326 a. C. per custodire il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il modello a pianta centrale di San Giovanni al Sepolcro si inserisce quindi in un quadro multiforme di ripresa del culto gerosolimitano e di sostanziale crescita d’interesse per i pellegrinaggi verso la Terrasanta. In queste sante copie o stationes intermedie verso l’oriente si poteva peregrinare e ottenere meriti o indulgenze, quasi a suggerire esperienze sostitutive del grande viaggio verso Gerusalemme. L’iniziativa brindisina di erigere in una delle città ponte del pellegrinaggio un monumento-replica dell’Anastasis mostra l’intensa circolazione, a livello europeo, di tale modello architettonico evocato mediante riproduzioni in loco di uno dei monumenti più significativi della Passione di Cristo.
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Alessandro Orfanu, Brindisi – Chiesa di San Giovanni al Sepolcro, interno, 2020, fotografia elettronica
dal Catalogo
La chiesa di San Giovanni al Sepolcro di Brindisi è, insieme alla chiesa del Santo Sepolcro di Barletta, tra le chiese degli ordini cavallereschi dell'Italia meridionale maggiormente connesse con la Terrasanta. L’edificio si pone al termine degli itinerari peninsulari della via Francigena o Romea, un sistema viario attraverso il quale dall’Europa occidentale si giungeva Roma per proseguire poi verso la Puglia, da dove i pellegrini potevano imbarcarsi nei porti di Bari, Brindisi e Otranto alla volta della Terra Santa, altra tappa del percorso maior, o di Costantinopoli.
La chiesa a pianta circolare si articola su un doppio anello: quello interno è delimitato da otto colonne sulle quali si alternano capitelli di spoglio bizantini e capitelli cubici di tipo oltremontano, di queste due colonne risultano addossate a una parete rettilinea che taglia lo spazio a est interrompendo la circolarità dell'invaso per creare uno spazio bi-absidato, e quello esterno sottolineato da mezze colonne addossate alle mura perimetrali sulle quali si alternano semplici e spogli semi-capitelli cubici a eleganti esemplari di reimpiego.