Le conche rescagnate
Su gentile concessione dell'autrice dell'immagine
Omerita Ranalli, Preparativi per la sfilata delle conche, 2019, fotografia digitale
dal Catalogo
Alle 06:00 del mattino nella piazza della Chiesa di Santa Maria Nuova si svolge la sfilata delle conche rescagnate (‘rescagnato’ ha il significato di ‘abbellito, messo a nuovo per la festa’): si tratta di conche di rame un tempo usate in questo territorio dalle donne per la raccolta dell’acqua; all’ingresso di ogni casa era presente una conca dell’acqua, con il suo mestolo (detto localmente ‘maniero, manère’). L’uso, che le fonti orali consentono di attestare in funzione già all’inizio del ventesimo secolo, era direttamente collegato alla cuttora: le ragazze uscivano dalla cuttora con la conca piena di cicerocchi, che poi venivano distribuiti sul sagrato della chiesa.
Nel corso del tempo è invalso l’uso di abbellire le conche con addobbi di vario tipo; oggi le conche sono preparate anche dai ragazzi delle scuole elementari e da gruppi di amici, e si ricorre ad addobbi di vario tipo (luci, merletti, ricami, etc), in cui il racconto della vita del santo si mescola in vario modo a scene ispirate alla vita agropastorale, al canto eseguito in onore del santo, a temi della contemporaneità. Permane la competizione tra i gruppi: fino all’alba del 17 gennaio la conca addobbata resta segreta, e verrà mostrata solo durante la sfilata.
La sfilata delle conche si svolge sul piazzale della chiesa, con l’accompagnamento musicale dei gruppi di suonatori; le ragazze, giovani e giovanissime, escono dalla sagrestia e sfilano con l’abito antico della festa (principalmente si tratta di abiti utilizzati per il matrimonio nell’Ottocento o a inizio Novecento, conservati in casa da alcune famiglie del paese; anche i bambini maschi partecipano al rituale, accompagnando le conche vestiti in abito tradizionale), accompagnate ai due lati da parenti o amici che le aiutano a sostenere la conca sul capo. Alla fine della sfilata le conche vengono esposte sugli scalini del piazzale, all’uscita della sacrestia, e dopo la premiazione vengono portate in chiesa, dove saranno esposte sotto la statua di Sant’Antonio.
Su gentile concessione dell'autrice dell'immagine
Omerita Ranalli, L’uscita delle conche dalla sacrestia, fotografia digitale
Su gentile concessione dell'autrice dell'immagine
Omerita Ranalli, L’uscita delle conche dalla sacrestia, fotografia digitale
Su gentile concessione dell'autrice dell'immagine
Omerita Ranalli, L’uscita delle conche dalla sacrestia, fotografia digitale
Su gentile concessione dell'autrice dell'immagine
Omerita Ranalli, La sfilata delle conche, fotografia digitale
Su gentile concessione dell'autrice dell'immagine
Omerita Ranalli, La sfilata delle conche, fotografia digitale
Su gentile concessione dell'autrice dell'immagine
Omerita Ranalli, L’esposizione delle conche, fotografia digitale
Su gentile concessione dell'autrice dell'immagine
Omerita Ranalli, L’esposizione delle conche, fotografia digitale
Su gentile concessione dell'autrice dell'immagine
Omerita Ranalli, L’esposizione delle conche, fotografia digitale
Su gentile concessione dell'autrice dell'immagine
Omerita Ranalli, L’esposizione delle conche, fotografia digitale