Strategie di comunicazione e rappresentazione di sé

a cura di Claudia Cottica, pubblicato il 21/03/2022

Fotografo non identificato, Gelatiere con carretto, sec. XX seconda metà, ICCD_MODI_7230982592461 Catalogo Generale dei Beni Culturali
Fotografo non identificato, Gelatiere con carretto, sec. XX seconda metà, ICCD_MODI_7230982592461

dal Catalogo

La volontà di far conoscere il gelato e la propria artigianalità ha portato i gelatieri delle vallate bellunesi a sviluppare, in maniera spontanea, informale ma condivisa (grazie al passaparola, ai forti legami intergruppo e alle pratiche collaborative che caratterizzano la gestione delle loro ditte familiari) alcune strategie comunicative per rendersi immediatamente identificabili per le strade rispetto a una possibile concorrenza.  Il gelatiere con il suo carretto, ad esempio, è parte integrante dell’immaginario di molte persone oltre che protagonista di tante fotografie a partire da metà Ottocento. L’analisi iconografica e la ricerca sul campo hanno permesso di sottolineare alcuni aspetti significativi. Se il carretto si evolve nel tempo nelle modalità di locomozione (carretti spinti a mano, trainati da cavallo, con la bicicletta, motorizzati), non si modificano invece alcune scelte nell’abbigliamento (l’utilizzo di indumenti come giacca, cravatta, grembiule, prediligendo il colore bianco per connotare igiene e pulizia), nelle posture del corpo. L’abbigliamento bianco resta una costante dell'autorappresentazione dei gelatieri anche nei punti vendita fissi, unito alla cura nelle divise dei collaboratori (grembiuli con merletti, pizzi, crestine).  Anche le scritte sui carretti e sulle vetrine rivelano scelte strategiche di marketing “ante litteram”: la messa in evidenza del termine gelato/i in italiano o nella lingua del luogo, del cognome della ditta familiare, dei gusti offerti, dell'utilizzo della migliore frutta fresca, la data di inizio dell’attività per rimarcare la lunga tradizione familiare, il risalto dato ad eventuali riconoscimenti raggiunti (es. premiata gelateria) e quello dato ad alcune parole come Cadore, Veneto, Veneta, Dolomiti, Rialto, Veneziana, Piave... Anche le insegne e i menù ribadivano i messaggi: spesso in quest’ultimi viene inclusa una fotografia d’epoca e slogan che evidenziano la genuinità e le competenze acquisite come, ad esempio: “l’esperienza assicura qualità”.

Bibliografia

Panciera Donata - Lazzarin Paolo - Caltran Tullio, La storia del gelato, Verona, 1999 , p.

Weber Anna Marijke, Pause Carl – Schulte Beerbühl Magrit (a cura di), Eiscafé-Typologie, Gelato! Italienische Eismacher am Niederrhein, Neuss, 2017 , pp. 41-52

Koensler Alexander – Meloni Pietro, Antropologia dell’alimentazione. Produzione, consumo, movimenti sociali, Roma, 2019 , p.

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