Valorizzare il saper fare

a cura di Claudia Cottica, pubblicato il 21/03/2022

Una delle caratteristiche che ha sempre contraddistinto le attività dei gelatieri delle vallate bellunesi sia in Italia che all’estero è stata la loro capacità di promuovere la propria professionalità e il proprio prodotto artigianale ricorrendo a parole, concetti chiave, scelte estetiche, mettendo in evidenza alcuni strumenti e mostrando alla clientela una fase del ciclo produttivo.

Fotografo non identificato, Esterno gelateria a Vienna, sec. XX prima metà, ICCD_MODI_0359274682461 Catalogo Generale dei Beni Culturali
Fotografo non identificato, Esterno gelateria a Vienna, sec. XX prima metà, ICCD_MODI_0359274682461

I gelatieri delle montagne dell’Alto Bellunese hanno sempre cercato di valorizzare al meglio il loro saper fare. Si è diffusa e consolidata nel tempo un’immagine omogenea, alimentata da una serie di scelte comunicative condivise per presentare all’esterno la loro attività artigianale. Tra queste si possono citare l’accento costante a una lunga tradizione familiare, l’uso di materie prime di qualità, la capacità di interpretare i gusti del cliente. La trasmissione dei saperi, che ancora oggi è spesso tramandata di generazione in generazione, ha consolidato una produzione di gelato meno dolce che si distingue da altre “scuole”, come quella siciliana, ispirata alle proprie tradizioni dolciarie e ha evidenziato la predilezione per l’uso di uno strumento in particolare: il mantecatore verticale. Quest’ultimo è diventato un importante alleato consapevolmente utilizzato per rappresentarsi e rappresentare il proprio lavoro e la genuinità del gelato. Altre strategie di comunicazione si sono focalizzate sulle scritte dei carretti ambulanti o delle vetrine, sui nomi scelti per l’attività, sull’abbigliamento, etc... Questa capacità di promuoversi ha fatto sì che in alcuni luoghi, ad esempio in Germania, pur cambiando la città, il cliente, vedendo l’insegna di una gelateria, o un venditore di gelati ambulante (pratica, quest’ultima, che da alcuni anni è stata ripresa da diversi gelatieri con moderni carretti motorizzati), potesse, e possa, immediatamente riconoscere che si tratta di un gelato realizzato da una specifica “comunità” di gelatieri artigiani, con caratteristiche precise e in comune.

Bibliografia

Storti Luca, Imprese per la gola. Una ricerca sugli imprenditori della gastronomia italiana in Germania, Roma, 2007

Pause Carl – Schulte Beerbühl Magrit, Gelato! Italienische Eismacher am Niederrhein, Neuss, 2017

Campanale Laura, I gelatieri veneti in Germania: un’indagine sociolinguistica, Brema, 2006

Bibliografia in rete

Grossi Virna, Il gelato di ieri e di oggi: lo sviluppo di una attività tutta zoldana, Università Ca' Foscari Venezia A.A. 2011/2012, 10/02/2022 (LINK)