Reti familiari e amicali
Catalogo Generale dei Beni Culturali
Fotografo non identificato, Ritratto di famiglia di un gelatiere, sec. XX prima metà, ICCD_MODI_1640868103461
dal Catalogo
Essere gelatieri impone diverse scelte a livello di relazioni familiari e sociali. La loro propensione a creare legami parentali e amicali duraturi su cui contare e con cui condividere l’attività lavorativa, era una pratica già presente nelle compagnie di venditori ambulanti di alimenti dolci i cui membri erano uniti da legami familiari, di amicizia o di vicinato. L’unione delle forze di mogli, figli, figlie, zii, cognati, nipoti, amici, compaesani nella gestione delle gelaterie fisse era, ed è ancora oggi, definita, dagli stessi gelatieri, come la chiave del successo di una ditta familiare. La rete offre molti vantaggi: è adattabile, è composta da persone di fiducia, sostiene emotivamente ed economicamente (molti gelatieri hanno iniziato giovanissimi come collaboratori per poi essere aiutati a diventare autonomi, proprio dai loro datori di lavoro o dai parenti), permette la stagionalità (se qualcuno del nucleo familiare parte, c’è qualcun altro che resta per occuparsi della casa e degli interessi in valle). La rete ha delle ripercussioni a livello più ampio: aumenta il numero di soggetti provenienti dallo stesso territorio, legati tra loro, che condividono lo stesso lavoro. Ostacola quindi la possibile concorrenza “esterna”. Allo stesso tempo però la rete vincola: fare il gelatiere diventa quasi l’unica scelta percorribile, alcuni di loro, nei racconti di vita, sottolineano la presenza di un percorso "già tracciato". In questa rete di relazioni le donne, spesso provenienti dallo stesso paese del marito e da famiglie di gelatieri, hanno avuto e hanno un ruolo strategico e complesso: seguono, raggiungono il coniuge o i parenti per la stagione estiva lavorando nella gelateria, curano in prima persona i rapporti con i clienti, controllano e organizzano l’attività, i turni, i pasti, gli alloggi, il servizio al banco, la cassa, possono rientrare nei luoghi di partenza se necessario. Alcune di loro si occupavano in prima persona della vendita di gelato ambulante. Altre invece tornano definitivamente in valle per prendersi cura dei figli e dei nipoti in età scolare o per la cura dei membri più anziani della famiglia. Dagli anni Ottanta le donne sono sempre più spesso imprenditrici, e piano piano, la tradizionale divisione di genere che vedeva l’uomo in laboratorio e la donna al banco vendita viene meno e anche le figlie seguono le orme del padre in laboratorio.
BibliografiaMosena Elisabetta, Famiglia, territorio, emigrazione e risorse a Forno in Val di Zoldo, La Ricerca Folklorica no. 37, Brescia, p. 1998
Saraceno Chiara - Naldini Manuela, Sociologia della famiglia, Bologna, 2021 , p.
Storti Luca, Imprese per la gola. Una ricerca sugli imprenditori della gastronomia italiana in Germania, Roma, 2007 , p.
Bibliografia in rete
Carnio Annalisa, Ruolo donna nella gelateria italiana in Germania, 10/02/2022 (LINK)