monumento funebre di Nino Pisano (sec. XIV)

monumento funebre, 1362 - 1362
Nino Pisano (notizie Inizio Sec. Xiv/ 1368 Ca)
notizie inizio sec. XIV/ 1368 ca

monumento sepolcrale

  • OGGETTO monumento funebre
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Nino Pisano (notizie Inizio Sec. Xiv/ 1368 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento collocato originariamente sulla parete dell'antico sacrariod el duomo sotto le scale (TRONCI) , rimase danneggiato dall'incendio del15 95, durante il quale forse andò distrutta la struttura architettonicaatt estata dal documento di allogagione (ASF). Nei documenti del1601(ACP) si trovano i pagamenti dei restauri occorsi (furono rifatti illastrone che s ostiene la cassa con l'iscrizione e lo stemma deldefunto). Nel 1713 venne spostato verso la porta accanto all'altare di S.Ranieri (MATTEI) e nel 18 29 entrò in Camposanto dove fu collocato nellacappella Aulla. Durante que st'intervento, avvenuto contemporaneamenteallo spostamento del sepolcro M oricotti (09/00235640), avvennepresumibilmente lo scambio con la fronte d i quest'ultimo sarcofago(SUPINO1904). Nel 1986 è stato trasferito nel Mu seo dell'Operariconnettendolo al suo fronte originario (BURRESI 1986). Il complesso èperciò attualmente costituito da una cassa che reca sul fronte trespecchi decorati a bassorilievo con Cristo in pietà al centro, tra laVergine e S. Giovanni piangenti; ogni immagine è fiancheggiata da unacopp ia di angeli piangenti. Sulla cassa giace un defunto dal visosegnato da profonde rughe. Sono visibili tracce di policromia ( azzurronei soppanni delle vesti, bruno nei capelli). Le prime valutazionicritiche del monumen to si hanno alla fine dell'Ottocento col Supino(1895) che giudicava negat ivamente le lastre col Cristo in Pietà (ritenute del sepolcro Moricotti). Rintracciando successivamente ildocumento di allogagione del sepolcro a N ino (SUPINO cit.), lo studiosocorregge il suo giudizio e scopre lo scamb io avvenuto tra il fronte delsepolcro in questione e quello del sepolcro analogo del Moricotti . Ildettagliatissimo documento (ASF) prescrive infa tti che Nino esegua ilmonumento funebre dell'arcivescovo pisano Giovanni Scherlatti, morto nel1362 ad età avanzata (UGHELLI 1717), provvedendo a t utte le operazioninecessarie, dal progetto all'esecuzione e alla messa in opera delcomplesso da realizzare in marmo di Carrara: doveva essere costi tuito dauna cassa con sopra la figura a tutto tondo del prelato con un cu scinosotto la testa e con un angelo di marmo da ciascun lato. Sopra la t ombadoveva essere un arco del medesimo marmo con archetti inginocchiati e suldavanti della cassa la Pietà con un angelo ai due lati, tra la Verginecon due angeli e S. Giovanni con due angeli. Inoltre da un lato ilsepolcr o doveva avere la figura di S. Pietro e dall'altro quella di S.Paolo. Sot to la cassa doveva esser posto un arco con tre archettiinginocchiati e ai lati le insegne nobiliari del defunto. Il tutto dovevaesser concluso da N ino entro 15 mesi dal contratto. Nonostante questidati la critica success iva non accolse l'ipotesi del Supino sulloscambio delle casse e per lungo tempo si è continuato ad attribuire adaltri la cassa con la Pietà (spesso giudicata di qualità inferioreprobabilmente per lo stato di conservazione delle superfici completamenteannerite) e a Nino quella del sepolcro Moric otti. Tale confusionecritica è tuttavia indiretta conferma della sostanzi aleintercambiabilità a livello stilistico tra i due sarcofagi. Inoltre ilfatto che la cassa in esame sia stata attribuita a Jacopo della Quercia(S ALMI 1930) fu sintomatico "errore" che apre alla riflessione sul pesodei contributi che l'arte di Nino ha offerto agli scultori toscani delprimo Q uattrocento, Jacopo appunto, ma anche e più Francesco diValdambrino. Un r iesame globale delle opere certe o riferite a Nino(BURRESI 1973 e 1983) ha successivamente consentito di accogliere a pienol'ipotesi del Supino e di affermare l'alta qualità , la raffinatezzaesecutiva e l'arditezza inv entiva e retorica dei rilievi (si noti latotale mancanza di consistenza c orporea dei due Piangenti che nonpoggiano col busto sulla base del riquad ro , ma ne emergono come puraevocazione concettuale). Il sepolcro in que stione è stato così posto alcentro della ricostruzione dell'attività più tarda dello scultore,caratterizzata da un lato da un progressivo ed esten uato affinamentoesecutivo e formale, dall'altro da sempre più acute notaz ioninaturalistiche. In quanto alle figure di S. Pietro e S. Paolo che dovevano stare ai lati della cassa, si è anche in quell'occasione propostodi identificarle non già con bassorilievi perduti, come aveva supposto ilSup ino (cit.), ma con il S. Pietro (09/00235667) e il S. Paolo (di cuiin BUR RESI 1983, p.187, n°35). Si è inoltre accostato al sepolcro inesame l'Ang elo (09/00235673). Kreitemberg (1984a) accoglie l'ipotesidello scambio t ra le lastre dei sepolcri Scherlatti e Moricotti, el'attribuzione a Nino del S. Pietro(09/00235667), ma non l'attribuzione aNino del S. Paolo, che riferisce ad un ipotetico scultore Andrea di Nino
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235639
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1993
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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