Busto di Cristo

rosone, 1342 - 1342
Nino Pisano (notizie Inizio Sec. Xiv/ 1368 Ca)
notizie inizio sec. XIV/ 1368 ca
Andrea Pisano (1290/ Notizie Fino Al 1348)
1290/ notizie fino al 1348

Frammento di rosone con busto di Cristo

  • OGGETTO rosone
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Nino Pisano (notizie Inizio Sec. Xiv/ 1368 Ca)
    Andrea Pisano (1290/ Notizie Fino Al 1348)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera entrò al Camposanto dal Seminario Arcivescovile tra 1812 (DA MORRO NA) e 1815 (INVENTARIO) e il Lasinio la inserì al centro di due mezzi archetti figurati (09/00235770) sotto l'affresco col "Miracolo di S. Potito" nel corridoio sud. Successivamente, nella seconda metà dell'Ottocento, man tenendo la stessa disposizione, il frammento venne spostato sotto la scena con "L'Inferno" (Alinari). Nel 1935 viene collocato nel Museo dell'Opera del Duomo(CARLI 1935a) e, al suo smantellamento, restò nei depositi fino al 1986, quando fu spostato nel Museo Nazionale di S. Matteo. Il Cristo benedicente, a mezzo busto è raffigurato frontalmente nella consueta iconografia con il libro nella sinistra; in basso vi sono i tre lobi frammentari di un rosone polilobato che lo includeva. Nelle vesti e nei capelli il recente restauro ha evidenziato le tracce di una policromia e doratura che n e impreziosivano la superficie. Il Lasinio(1814-31) lo definisce di lavorazione squisita, ma solo col Papini (1912-31) avrà una collocazione critica : lo studioso lo riferisce infatti, a mio avviso correttamente, al sepolcro dell'Arcivescovo Simone Saltarelli (morto nel 1342) posto nella chiesa di S. Caterina e gravemente danneggiato, con perdita degli apparati archi tettonici, nell'incendio del 1651. Ritenendo tuttavia il monumento di Nino Pisano e valutando l'esecuzione del Cristo meno accurata del resto delle sue sculture, il Papini attribuisce il rilievo all'ambito di quel maestro. Il Weimberger (1937) condivide l'attribuzione, ma connette il frammento ad un ipotetico complesso architettonico-scultoreo includente la Madonna della rosa e i SS. Pietro e Giovanni Battista che l'affiancano nella chiesa di S. Maria della Spina. Del tutto trascurato dalla critica successiva (anche la Toesca (1950) lo cita brevemente come opera di bottega), il bassorilievo è stato riesaminato dalla scrivente ( BURRESI 1983) che ne ha riaffermato la pertinenza al sepolcro Saltarelli a suo avviso eseguito da Andrea con la collaborazione non marginale del figlio Nino e di una loro bottega. In particolare il Cristo benedicente è ritenuto (cfr. anche PAPINI 1915) part e del rosone che doveva essere incluso nel timpano di un grande arco ogiva le a coronamento e incorniciatura del sepolcro. Anche le qualità dell'esecuzione sono rivalutate e si stabiliscono inoltre raffronti col volto del S. Domenico, che affianca oggi la camera funebre. Si sottolinea anche come peculiare il modo di eseguire le pupille (con l'intervento del trapano) presente nel fare di Andrea del precedente periodo fiorentino, ma che scompare poi dalle modalità operative più inoltrate della bottega sua e di Nino , anche quando si riprende un medesimo o analogo tema iconografico, come nel Cristo benedicente con calice del Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto (Andrea e Nino), nel Cristo benedicente di Nino della cassa del sepolcro Moricotti (09/00235640), o in quello, che a me pare ancora di Nino e di poco posteriore, forse pertinente in origine al monumento sepolcrale del Dell'Agnello o al complesso di cui faceva parte il gradino del SS. Sacramento nel duomo di Lucca: posto nella cuspide del protiro marmoreo costituito da frammenti di varie epoche del Museo Bardini, questo bassorilievo è stato segnalato dal Kreitemberg (1984) che lo ritiene opera del figlio di Nino, Andrea
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235646
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di San Matteo - Pisa
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1993
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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