REGGIO EMILIA/ Porta Brennona

negativo, (?) 1923 - (?) 1923
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà

La lastra rotta era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Mascheratura in carta nera nel lato vetro. Si segnala la presenza di un vecchio inventario su etichetta incollata nell'angolo inferiore destro del lato vetro: 2616

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Architettura - Porte - Mura urbane - Cinte murarie
    Italia - Emilia Romagna - Reggio Emilia - Porta Brennone
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le due riprese N_000964 e N_000965 documentano la porta Brennone nella parte sud-occidentale delle mura di Reggio Emilia, in uno stato di semiabbandono; la porta venne edificata nel 1229, tre anni dopo Porta Castello, al vertice sud, e un anno prima di Porta San Nazario, al margine settentrionale, entrambe scomparse. I fototipi mostrano la porta isolata al centro di un terreno sterrato. La prima lastra (N_000964) inquadra il fianco rivolto alla città vecchia. La seconda lastra (N_000965) mostra invece il fronte esterno della porta, con l’ampio fornice ogivale quasi completamente crollato; a destra si nota la presenza di un filo per stendere i panni assicurato proprio alla porta, mentre sullo sfondo è ripreso il prospetto superiore della chiesa di Sant’Agostino, condotta da Alfonso Torreggiani nel 1746. A partire dal 1869, anche a seguito ai liberi finanziamenti forniti dal cittadino Roberto Levi (cui si unirono successivamente il fratello Ulderico, il barone Raimondo Franchetti e l’istituzione ospedaliera), si pose mano alla demolizione parziale e all’abbassamento di alcune parti delle mura cittadine, a seguito di occasionali crolli che tra il 1861 e il 1867 avevano interessato Porta San Nazario. I lavori comunali proseguirono fino al 1903, riguardando nello specifico Porta Brennone nel 1879-1880, biennio in cui venne ribassato il livello delle mura, in attesa di un restauro di recupero, auspicato anche dal pittore reggiano Gaetano Chierici, che non avvenne mai. Nel 1923 si optò per la demolizione dei resti della porta: tale termine individua un sicuro ante quem per la realizzazione delle due immagini, rispetto al quale non dovrebbero scostarsi significativamente
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634161
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000964
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRAINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA/ MOBILE C SCAF. I N. 234/INVENTARIO N. 2616/ LUOGO REGGIO EMILIA/ MONUMENTO Porta Brennona/ STAMPE N./ FOTOGRAFO/ OSSERVAZIONI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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