Antonino Uccello e la missione di Casa-Museo

Antonino Uccello (Canicattini Bagni 1922 – Palazzolo Acreide 1979)
a cura di Laura Carracchia

Antonino Uccello, fondatore della Casa-Museo.

 Gli intellettuali italiani che avevano maturato una coscienza antifascista, videro nel marxismo la teoria che più di tutte garantiva l’idea di libertà per la quale si era lottato durante il fascismo. La pubblicazione de I quaderni dal carcere di A. Gramsci, tra il ’48 e il ’51, favorì i dibattiti sullo storicismo gramsciano e aprì in Italia un campo di indagine che individuava l’oggetto nella cultura del popolo come concezione del mondo delle classi subalterne.

Il percorso di formazione di A. Uccello, si inserisce in quel filone di studi, individuato da A. M. Cirese, che riguardava la realtà sociale e tutte le problematiche legate al fermento politico e culturale che interessò l’Italia del dopoguerra. Filone, al cui interno si inseriva anche la figura di E. De Martino, punto di riferimento costante, negli studi di A. Uccello.

Anni decisivi per la formazione scientifica dello studioso, furono quelli che lo videro “emigrato” al nord come insegnante di scuola elementare. In quegli anni, la frequentazione con vivaci realtà culturali lombarde, caratterizzate da un clima di grande entusiasmo, dovuto agli echi delle speranze promosse dalla Resistenza, Uccello riuscì ad esprimere tutte le sue potenzialità di poeta, scrittore, antropologo ed etnografo. Alla fine degli anni ’50, egli maturò la decisione di tornare in Sicilia, nella prospettiva di continuare le ricerche e soprattutto di dare degna allocazione, in un ambiente idoneo, ai “reperti” faticosamente raccolti in quegli anni.

L’attività di Uccello, svolta negli anni Sessanta, ruotò attorno ai temi della musica popolare: dai canti risorgimentali a quelli dei carcerati; dal repertorio infantile, ai canti dei contadini. A. Uccello scrisse molto altro sulla cultura materiale e sull’arte figurativa popolare.

Nel 1964, acquistò a Palazzolo Acreide, per poco prezzo, un’ala del Palazzo Bonelli-Ferla, dove nel 1971 fu inaugurata la Casa-Museo. Uccello morì nell’ottobre del 1979 e da lì a poco, la sua Casa-Museo venne acquistata dalla Regione Siciliana.

 

Nel 1980, su trascrizione dal nastro magnetico dove Uccello aveva lasciato il racconto del suo operare, fu pubblicato il libro La casa di Icaro.

 

 

Ferdinando Scianna, Antonino Uccello nella sua abitazione, 1970, riproduzione digitale da analogico Su gentile concessione dell'autore dell'immagine alla Casa-Museo A. Uccello
Ferdinando Scianna, Antonino Uccello nella sua abitazione, 1970, riproduzione digitale da analogico

Antonino Uccello, nella sua casa di Icaro…aveva voluto un luogo in cui tutti ritrovassero qualcosa che ritenevano definitivamente perduta; la casa della propria infanzia, della propria terra lontana; aveva saputo predisporre una lettura polisemica: museo e anagramma del desiderio insieme… (Salvatore S. Nigro).

Per raggiungere questo obiettivo, A. Uccello affidò al museo il compito di raccontare, di comunicare, di trasmettere la storia di un passato recente.

Casa-Museo nasce nel rispetto delle finalità che recita la definizione di “Museo” di ICOM: la ricerca, l'acquisizione, la conservazione e la comunicazione; essa nasce non solo come un luogo di esposizione, bensì come una vera e propria fabbrica della cultura, dove con spirito di coinvolgimento dal basso, la restituzione non fu solo su base scientifica ma anche, grazie all’auto-rappresentazione delle comunità contadine o artigiane che allestirono gli ambienti come fossero stati quelli delle loro case o delle loro botteghe.

Il progetto museologico della Casa-Museo vuole essere un progetto plurale di vita e di civiltà, di crescita culturale sviluppato valorizzando e rispettando le tradizioni e il lavoro dei contadini e degli artigiani: lavori che, con l’insorgere dell’industrializzazione, andavano perdendosi.

La missione della Casa-Museo è dunque quella di riproporre fedelmente gli ambienti di una casa contadina e di altre strutture dedicate al ciclo completo dei lavori agricoli. Con l’allestimento degli oggetti negli ambienti dedicati, lo scopo è quello di creare una sinergia comprensibile e identificabile nel vissuto delle generazioni coeve al cambiamento socio economico degli anni ’50 e che in quell’atmosfera, rivivono una condizione emozionale che li fa identificare con il loro recente passato. Oggi, la missione della Casa-Museo ha anche nuove prospettive legate alle esigenze delle nuove generazioni, estranee a quelle condizioni di vita. Pertanto alla riapertura del museo[1], saranno utilizzati nuovi codici linguistici che consentiranno ai giovani di comprendere e di “interloquire” con gli oggetti e gli ambienti. Inoltre, dopo l’acquisizione, nel 2021 dei Beni mobili e immobili del Museo dei luoghi del lavoro contadino di Buscemi, altra finalità è quella di arricchire ed integrare il percorso eco-museale dei monti Iblei per la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale del territorio 


[1] Dall’aprile 2022, Casa-Museo è chiusa per lavori di ristrutturazione dell’immobile  

 

 
Bibliografia

W. Santagata, La fabbrica della cultura. Ritrovare la creatività per aiutare lo sviluppo del paese, Bologna, 2007

Clemente, P., Alcuni momenti della demologia storicistica in Italia, in P. Clemente, A.R. Leone, S. Puccini, C. Rossetti, P. Solinas, L’antropologia italiana. Un secolo di storia, Bari, 1985

Cirese, A.M., Cultura egemonica, e culture subalterne. Rassegna degli studi sul mondo popolare tradizionale, Palermo, 1973

Nataletti, G., (a cura di) Folk Documenti Sonori. Catalogo informativo delle registrazioni musicali originali (a cura di), La ricerca dei linguaggi musicali della Sicilia dal 1948 al 1969 e l’opera del CSNMP, Accademia Nazionale di S. Cecilia – Rai Radiotelevisione Italiana, Roma; Documentazione e Studi Rai, (1977), Torino, 1970

Uccello, A., Canti del Val di Noto. Poesia popolare siciliana, Milano, 1959

Uccello, A., Risorgimento e società nei canti popolari siciliani, Firenze, 1961

Uccello, A., Carcere e mafia nei canti popolari siciliani, Palermo, 1965

Uccello, A., Filastrocche fanciullesche di carattere religioso a Palazzolo Acreide, Selecta, periodico dell’istituto magistrale di Noto, 8: 3-8, 1965

Uccello, A., Riti e canti della mietitura nella campagna di Canicattini Bagni, “Archivio Storico Siracusano”, X, 111-136, Siracusa, 1964

Uccello, A., Salvatore Silvano Nigro (a cura di), La casa di Icaro, Catania, 1980

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