Bologna, Basilica di San Domenico. Particolare dell'arca di San Domenico

positivo, post 1946 - (?) 1952

Il positivo, incollato ad un supporto secondario in cartoncino grigio a media grammatura, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di materiale inerte (all'interno i fototipi sono ordinati secondo il nuovo inventario assegnato)

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di San Domenico - Arca di San Domenico
    Scultura - Rilievi - Statue - Arche sepolcrali - Monumenti commemorativi - Domenico di Guzmán
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    gelatina ai sali d'argento
  • MISURE Misura del bene culturale 0800676007: 236x177 mm
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE All'interno dell'archivio fotografico dell'ex Soprintendenza ai Monumenti dell'Emilia si conservano due stampe alla gelatina della ditta Villani, che fotografano il prospetto posteriore dell'arca di San Domenico conservata nell'omonima basilica bolognese. Se P_000687 mostra una veduta complessiva della parte inferiore del complesso, P_000688 riprende piuttosto il prezioso reliquiario del capo di San Domenico, ricollocato - dopo il trasferimento presso il convento domenicano di Fontanellato durante l'ultima guerra, per sfuggurire ai bombardamenti di Bologna - nella celletta interna con la grata di protezione. E' noto che il reliquiario di Iacopo Roseto fu privato di diverse parti per un furto avvenuto nel 1952. Dopo l'evento venne restaurato e furono ricostruite ex novo le figure perdute (l'intervento si concluse nel 1957). La datazione è dubitativamente posta tra la conclusione dei lavori per il ricollocamento dell'arca alla fine della seconda guerra mondiale e il 1952 (l'aureola del santo, confrontata sia con immagini storiche, sia con riprese attuali, sembra avvicinarsi maggiormente a quella ante furto). Entrambe le immagini sono pubblicate in Alfredo Barbacci, Monumenti di Bologna. Distruzioni e restauri, 1977, alle pagine 116 e 117 (vedi BIB). L'arca di San Domenico, vero e proprio palinsesto scultoreo realizzato tra il XIII e XVIII secolo, ha avuto una lunga storia di cambiamenti e aggiunte. Il sarcofago duecentesco, lavorato a rilievo da Nicola Pisano e aiuti (Arnolfo di Cambio e il converso domenicano Guglielmo da Pisa) e originariamente poggiato su colonnine, venne arricchito nel secondo Quattrocento dalla cimasa di Niccolò dell'Arca (con piccoli interventi del giovane Buonarroti); e ancora nel 1532 Alfonso Lombardi elaborò la stele istoriata sulla quale poggia il sarcofago. Infine Jean-Baptiste Boudard nel 1768 eseguì il paliotto scultoreo dell'altare su cui è stata collocata l'intera arca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800676007
  • NUMERO D'INVENTARIO P_000687
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI sul supporto primario: recto - FOTO A. VILLANI - BOLOGNA -
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA faldone documentario (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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