Monumento Pepoli del 1337
positivo,
post 1891 - ca 1910
Fotografia Dell'emilia (ditta)
1869-1940
Il positivo, incollato al supporto secondario, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di materiale inerte (all'interno i fototipi sono ordinati secondo il nuovo inventario assegnato)
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Monumenti sepolcrali - Arche sepolcrali
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di San Domenico
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MATERIA E TECNICA
CARTA
albumina
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MISURE
Misura del bene culturale 0800675978: 260x187 mm
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Fotografia Dell'emilia (ditta): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'albumina della Fotografia dell'Emilia con numero della ditta 102, una veduta d'insieme del monumento sepolcrale a Taddeo Pepoli in San Domenico a Bologna, non è reperibile tra i negativi del Fondo Poppi, conservati presso le Collezioni Genus Bononiae di San Giorgio in Poggiale. Al numero 102 corrisponde effettivamente il medesimo soggetto, ma colto in una differente ripresa dal taglio più ravvicinato e probabilmente più recente (vedi https://collezioni.genusbononiae.it/products/dettaglio/14452); la lastra del positivo in esame dovette quindi essere sostituita. Il soggetto appare per la prima volta nel catalogo a stampa di Pietro Poppi del 1879, mentre non è rintracciabile in quello precedente del 1871 (non è comunque appurabile se l'immagine presente negli elenchi del 1879 sia o meno il negativo del fototipo in esame). Tale cronologia di ripresa, del tutto indicativa, si rispecchia solo in parte nella datazione proposta per la presente stampa: il post quem è dato dall'istituzione nel 1891 dell'Ufficio regionale per la conservazione dei Monumenti dell'Emilia - poi Soprintendenza di Bologna - mentre l'ante quem è derivato dalla tecnica all'albume, soppiantata abbastanza diffusamente all'inizio del Novecento dalla stampa alla gelatina. Il restauro dell'intera cappella di San Michele Arcangelo, dove si affaccia il prospetto principale dell'opera, avvenne sotto la direzione dell'ingegnere Guido Zucchini nel 1934 (Zucchini 1959, La verità sui restauri bolognesi, p. 141). Nel contributo dedicato al monumento sepolcrale di Igino Benvenuto Supino del 1908 (La tomba di Taddeo Pepoli nella chiesa di San Domenico in Bologna, vedi BIB) sono pubblicate diverse immagini, nelle quali l'opera appare più pulita rispetto alle condizioni documentate nella stampa esaminata (in ogni caso Supino non riferisce di restauri intervenuti). Un secondo esemplare positivo dell'immagine è reperibile nel Fondo Faccioli del Polo Museale dell'Emilia Romagna (Archivio Fotografico di Palazzo Pepoli Campogrande, Bologna), ugualmente una stampa all'albume (vedi scheda F con NCT 08 00418285)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800675978
- NUMERO D'INVENTARIO P_000658
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI supporto primario: recto - N° 102. Monumento Pepoli del 1337. Fotografia dell'Emilia Bologna -
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
faldone documentario (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0