Bologna/ Chiesa di S. Giacomo/ Magg. Affreschi di Pellegrino/ Tibaldi P. A. A

negativo, 1941 - 1941

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. All'interno del pergamino si conserva la fotocopia di una vecchia schedina inventariale, sulla quale è riportata l'anno di esecuzione del negativo, non indicato sulla busta pergamina. Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Affreschi - Protezioni contro i danni di guerra del patrimonio culturale - Guerra mondiale 1939-1945
    Edifici di culto – Chiese – Spazi interni
    Architetti italiani – Sec. 16. - Tibaldi, Pellegrino
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa di San Giacomo Maggiore - Cappella Poggi Maggiore
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
    Tibaldi, Pellegrino (1527-1597): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fin dal 1939 il Ministero della Pubblica Istruzione aveva impartito le direttive per la protezione delle opere d'arte mobili e immobili dai danni della guerra incombente. Lo storico dell'Arte Armando Venè (1887-1952), già Soprintendente a Verona e poi a Napoli, subentra a Bologna a Carlo Calzecchi Onesti nel luglio del 1939. Il 5 giugno 1940, la Soprintendenza ai Monumenti di Bologna approvò e ordinò l'attuazione dei progetti relativi alle protezioni antiaeree. Furono reperiti immediatamente i materiali occorrenti per la costruzione delle fortificazioni e nel luglio del 1940 le opere più importanti di Bologna e della provincia emiliana, risultavano protette dalle possibili offese delle bombe. Per la Chiesa di San Giacomo Maggiore, essendo dotata di numerose opere d'arte, il soprintendente scelse quelle principali, tra cui gli affreschi di Pellegrino Tibaldi nella cappella del cardinale Giovanni Poggi. “I due vasti dipinti murali sono stati protetti mediante la formazione di una armatura in legname, che porta un diaframma largo cm 20 contenente la sabbia fra due strati di pannelli populit. (…) lo spazio vuoto rimasto fra il blindamento di sabbia e gli affreschi potrà essere riempito con lana di vetro a costruire più valida difesa. Sbadacchiature formate da travi di legname da muro a muro attraversando l'intera larghezza della cappella, rendono solidali fra loro le due armature, poste l'una di fronte all'altra, in modo da garantirne meglio la stabilità contro eventuali cause di scuotimento o pericolo di rovesciamento, data la loro notevole altezza di circa sette metri” (Monari in Delenda Bononia, 1995, p. 98). Il lavoro venne eseguito dall'impresa edile dell'architetto Bruno Parolini sotto il controllo dei tecnici della Soprintendenza. Di pari passo ai blindamenti e alle protezioni del patrimonio artistico, fu portata avanti anche un'attenta campagna fotografica, nella maggior parte dei casi condotta dallo studio bolognese A. Villani & Figli. I due negativi in esame (N_001906 e N_001907) documentano le protezioni antiaeree realizzate intorno gli affreschi del Tibaldi nella cappella Poggi. Come ricavato dalla schedina inventariale allegata, il servizio fotografico in esame è stato realizzato dallo studio bolognese A. Villani & Figli, nel 1941. Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641704
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001907
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE C SCAF. IV N. 170/ INVENT. N. 11713/ PROV. Bologna COMUNE Bologna/ LOCALITA' Bologna/ MONUMENTO Chiesa di S. Giacomo/ Magg. Affreschi di Pellegrino/ Tibaldi P. A. A./ FOTOGRAFO Villani DATA/ OSSERVAZIONI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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