BOLOGNA/ Palazzo d'Accursio./ (Torrione d'angolo demolito/ nell'incursione del 24-7-43) Riprese della Torre sud-ovest e Torre Lapi del Palazzo Comunale (Palazzo d'Accursio) a Bologna, in seguito al bombardamento aereo del 24 luglio 1943 (3 lastre)
negativo servizio,
post 1943/07/24 - ante 1944
A. Villani & Figli (ditta)
1932-1970
Il servizio fotografico è costituito da 3 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, 2 orizzontali (N_001181 e N_001182) e 1 verticale (N_001180). Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente. La matrice N_001181 presenta sul lato emulsione, una mascheratura realizzata con carta nera lungo il bordo superiore, inferiore e sinistro. Sui fototipi sono visibili le impronte del portalastre
- OGGETTO negativo servizio
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SOGGETTO
Bombardamenti aerei - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
Architettura civile - Palazzi comunali – Sec. 15
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Palazzo d'Accursio - Torre sud-ovest e Torre Lapi
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Palazzo Comunale di Bologna, unione di due edifici storici quali Palazzo d'Accursio a sinistra e Palazzo del Legato a destra, è collocato sul lato ovest di Piazza Maggiore. L'edificazione della sede del Municipio iniziò nel 1287, quando il Comune acquistò le case del famoso legista bolognese d'Accursio (collocate in angolo tra la Piazza Maggiore e via IV Novembre), e vi fece costruire l'attuale portico con archi a sesto acuto, adibendo poi un vasto loggiato del piano terreno a mercato delle biade (da qui l'altro appellativo “Palazzo della Biada” con il quale è conosciuto il Comune). La parte a destra dell'ingresso fu costruita (dopo un incendio che la distrusse) tra il 1425 ed il 1435, su progetto dell'architetto bolognese Fioravante Fioravanti che l'abbellì con finestre decorate da ghiere in terracotta. Questo complesso di palazzi assunse un aspetto di edificio fortificato in seguito all'insediamento dell'ex cardinal legato della città, Gabriele Condulmer, eletto al soglio pontificio con il nome di Eugenio IV, che trasferì la propria curia da Firenze a Bologna. In occasione di questa traslazione, fu realizzato nel 1436 nel retro del palazzo, un grande cortile militare chiamato Cortile degli Svizzeri protetto da una cinta fortificata di mura merlate, alla quale, oltre alle torri di nuova costruzione, fu annessa anche l'antica Torre dei Lapi. Il servizio fotografico in esame riprende l'angolo sud-ovest del Palazzo Comunale, distrutto dall'incursione aerea del 24 luglio 1943. Quel giorno, 51 aerei americani volarono nel cielo di Bologna diretti a colpire la stazione ferroviaria: ma per un errore dell’aereo guida, parte delle bombe furono scaricate sul centro cittadino, lesionando e demolendo molte chiese ed edifici storici. Il bombardamento, oltre alla torre sud-ovest del Comune, abbatté anche il breve tratto di muro che unisce quest'ultima alla contigua torre più antica dei Lapi. Nonostante sui pergamini delle lastre non vi sia indicazione di responsabilità, l'immagine N_001180 è pubblicata nella monografia “Trent'anni di fotografie Villani a Bologna” (vedi BIB, p. 83) interamente dedicata allo studio Villani: si decide pertanto di attribuire l'intero servizio alla ditta bolognese A. Villani & Figli, che lo realizzò tra il 24 luglio 1943 e la fine di quell'anno. L'immagine N_001180 è pubblicata in Delenda Bononia (vedi BIB, p. 197) mentre la fotografia N_001181 è pubblicata sia in Delenda Bononia (vedi BIB, p. 197) che in Monumenti di Bologna: distruzioni e restauri (vedi BIB, p. 152). Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641691
- NUMERO D'INVENTARIO da N_001180 a N_001182
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0