Bologna – Via Foscherari/ Veduta d'insieme dal/ voltone
Riprese di via Foscherari a Bologna (4 lastre)

negativo servizio, 1949/09/00 - 1949/09/00

Il servizio fotografico è costituito da 4 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, tutte verticali. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente. I fototipi presentano una mascheratura sul lato emulsione realizzata con carta nera: lastre N_001327 e N_001329 nel lato superiore, N_001328 nel lato superiore e sinistro. Sulle matrici sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Strade urbane - Automobili
    Passaggi pedonali – Volte
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Via Foscherari - Palazzo Francia Comi
    Architettura – Palazzi – Sec. 17
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Palazzo Francia Comi non compare in nessuna delle antiche guide di Bologna. La pratica “M/777 Palazzo Francia Comi”, nell'Archivio storico della “Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara”, può darci alcune informazioni relative alle vicende storiche dell'edificio dal 1944 al 1957. Il 21 maggio del 1949, la Soprintendenza di Bologna con il benestare del Ministero della Pubblica Istruzione, istituì dei vincoli per la “tutela dell'ambiente monumentale della zona di Via Foscherari in Bologna, in relazione all'intendimento del Dott. Tito Francia Comi di abbattere i resti degli immobili siti nella zona stessa, di sua proprietà, al fine di erigere al loro posto un nuovo fabbricato moderno”. Il 30 settembre del medesimo anno, Barbacci invia alla Direzione Generale per le Antichità e Belle Arti di Roma, una breve relazione corredata da un progetto e da quattro fotografie relative al plastico della nuova costruzione in via Foscherari. “L'ing. Giorgio Pizzighini di Bologna ha progettato di erigere un nuovo, grande edificio sul terreno corrispondente alle tre case di proprietà del dott. Francia-Comi che occupano la parte centrale del lato di mezzogiorno, delle quali può essere autorizzata demolizione”. Il servizio fotografico in esame mostra alcune vedute di via Foscherari prima dell'abbattimento degli stabili sopra indicati nella relazione del Barbacci. In particolare la prima ripresa è stata realizzata dal voltone dei Caccianemici di via Dè Toschi verso via dell'Archiginnasio (N_001326), mentre il fototipo N_001328 è un'immagine da via dell'Archiginnasio verso via Dè Toschi. Le rimanenti due lastre sono state eseguite al centro della via, prima indirizzando il banco ottico verso est (N_001327) e poi verso ovest (N_001329). Come desunto dalle iscrizioni sui pergamini, i fototipi sono stati realizzati dallo studio fotografico bolognese A. Villani & Figli, a settembre del 1949. Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641683
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_001326 a N_001329
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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