Bologna/ Chiesa della Madonna del Soccorso/ o del Borgo/ Chiesa della Santa/ Incursione aerea del 5 giugno 1944
Riprese della Chiesa di Santa Maria del Soccorso a Bologna, in seguito al bombardamento aereo del 22 giugno 1944 (3 lastre)

negativo servizio, post 1944/06/22 - ca 1945

Il servizio fotografico è costituito da 3 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, tutte orizzontali. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente. All'interno del pergamino N_001686, si conserva la fotocopia di una vecchia schedina inventariale, sulla quale è riportato l'autore Villani, non indicato sulla busta pergamina. Sui fototipi sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Bombardamenti aerei - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
    Edifici di culto - Chiese - Distruzione
    Italia - Emilia Romagna - Bologna – Chiesa di Santa Maria del Soccorso
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Chiesa di Santa Maria del Soccorso, detta anche Chiesa del Borgo, fu costruita nel 1581 su progetto dell'architetto bolognese Domenico Tibaldi (1541-1583), all'interno delle mura trecentesche della città. La denominazione deriva da un'antica immagine della Vergine molto venerata, presso la quale i devoti accorrevano per chiedere aiuto in occasione di pubbliche calamità. La chiesa era ricca di opere d'arte di varia epoca e l'oratorio era stato affrescato nei primi anni del Settecento da Gioacchino Pizzoli. Molto probabilmente per la vicinanza alla ferrovia, il 22 giugno la Chiesa del Borgo fu completamente distrutta da un secondo pesante bombardamento aereo, che colpì tutta la zona ferroviaria. Alfredo Barbacci, all'epoca del secondo conflitto mondiale Soprintendente a Bologna, nella pubblicazione “Monumenti di Bologna. Distruzioni e restauri” del 1977, ricorda che “Il bombardamento aereo del 5 giugno 1944 la colpì in pieno, abbattendo la volta, parte dei muri perimetrali con le cappelle e sbriciolando la relative pregevole decorazione ad affresco e a stucco. Qualche tentativo di recupero delle opere d'arte, e forse anche la reintegrazione della grezza architettura, si sarebbe potuto fare; purtroppo il 22 dello stesso mese un altro bombardamento si abbatté sui ruderi, cancellando ogni traccia dell'edificio”. Nonostante l'indicazione sui pergamini faccia riferimento al bombardamento del 5 giugno 1944, i cumuli di macerie della chiesa di Santa Maria del Soccorso ripresi nel servizio fotografico in esame, fanno pensare che trattasi molto probabilmente, del secondo bombardamento. Come desunto dalla schedina inventariale allegata al fototipo N_001686, i negativi sono stati realizzati dagli operatori dello studio bolognese A. Villani & Figli, tra il 22 giugno1944 ed il 1945. La ditta Villani durante il periodo bellico, si occupò di documentare per conto della Soprintendenza, sia i blindamenti al patrimonio artistico e sia i monumenti della città bombardati dalle incursioni aeree. L'immagine N_001685 è pubblicata in Monumenti di Bologna: distruzioni e restauri (vedi BIB, p. 175). Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641665
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_001684 a N_001686
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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