Duomo/ affreschi della cappella Ravacaldi
Affreschi della cappella Ravacaldi e Valeri in occasione dei restauri

negativo servizio, ca 1955 - ca 1955

Le lastre erano originariamente contenute in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. I segni lasciati dal portalastra sono visibili sui lati maggiori (listarelle spesse e parallelepipedi allungati)

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Italia - Emilia-Romagna - Parma - Duomo - Cappella Ravacaldi - Cappella Valeri
    Architettura sacra - Cappelle
    Pittori italiani - Sec. 16. - De' Grassi, Bertolino
    Elementi decorativi - Dipinti murali - Affreschi - Restauri
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Tosi, Libero (1902-1988): fotografo principale
    De' Grossi, Bertolino (1425 Documentato-1464): architetto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’insieme si compone di 14 lastre negative realizzate da Libero Tosi nel 1955 a documentazione degli affreschi della Cappella Ravacaldi, presente nel Duomo parmense. Questo è quanto possiamo ricavare dalle notazioni riportate sulle buste pergamine che contenevano le lastre. Da analisi del portato iconografico dei singoli esemplari, per le lastre N_002771 e N_002781 individuiamo un errore attributivo. Queste sono infatti riprese di affreschi da ricondursi alla cappella Valeri, la quinta della navata settentrionale, a differenza della cappella Ravacaldi che si trova sullo stesso versante, ma nel piano sotterraneo all’interno della cripta. La prima presenta la compresenza di due cicli d’affreschi, uno dedicato a Santa Caterina e l’altro a Sant’Andrea, mentre la seconda commissionata dal giureconsulto e canonico Ravacaldi descrive le Storie della Vergine. La documentazione fotografica in esame è da riferirsi a lavori di restauro condotti nella cappella Ravacaldi, come testimoniato nell’immagine dalla presenza di impalcature e dagli interventi di pulitura e ripristino visibilmente messi in opera sugli intonaci. Le due lastre che riferiscono alla cappella Valeri sembrano certificare invece il precario stato di conservazione del ciclo pittorico, in vista di un probabile prosieguo dei lavori su quelle pareti. Non ricaviamo notizie riguardo a interventi di ripristino da collocarsi in anni prossimi alle riprese, almeno per quanto concerne la cappella Ravacaldi. Discorso differente vale per la Valeri di cui conosciamo un restauro effettuato intorno agli anni ’60 ad opera del restauratore Renato Pasqui. Il lavoro venne eseguito in collaborazione con l’architetto Martini della Soprintendenza ai Monumenti di Bologna e dalla Soprintendenza alle Gallerie di Parma (Quintavalle e Ghidiglia Quintavalle 1960, p. 43) Entrambe le cappelle subirono un comune destino: imbiancate, la Ravacaldi si ipotizza intorno la 1578, la Valeri intorno al 1656, si iniziarono saggi sugli intonaci nel 1831 per ultimare lo scoprimento degli affreschi negli anni ’40 dell’ ’800, per la cappella Valeri, e nel primo ‘900 per la cappella Ravacaldi, sotto la direzione, in quest’ultimo caso, del soprintendente Laudedeo Testi e l’opera del restauratore Guglielmo Filippini (Testi 2015, p. 312). Come ricaviamo da breve relazione di restauro fornita da Renato Pasqui relativamente alla cappella Valeri, gli interventi ottocenteschi, seguiti allo scoprimento, compromisero ampiamente la lettura e la qualità dell’opera. Vennero consolidati gli intonaci, decerati gli affreschi, eliminate le ridipinture, staccate e riattaccate le sezioni pericolanti (Quintavalle e Ghidiglia Quintavalle 1960, p. 43). Riteniamo che similari azioni di ripristino siano state effettuate anche sulle scene affrescate della cappella Ravacaldi, così come illustrate da tale documentazione. Esaminate le negative in esame ci pare di poter individuare la realizzazione degli scatti sulla cappella Ravacaldi ad una fase di stuccatura delle superfici e relativa pulizia degli intonaci applicati posteriormente agli originali. Le riprese sono state realizzate con l’ausilio di luce artificiale, in alcuni casi proiettata con incidenza tale da mettere in evidenza la scabrosità del paramento murario come nel caso del negativo N_002761, in cui si è scelto di riprendere l’intonaco quasi a luce radente. Per quanto concerne la paternità degli affreschi si è fatto il nome di Bartolino de’ Grossi per la cappella Valeri, mentre per la cappella Ravacaldi si è individuata una fisionomia artistica che può collimare con quella di un “maestro parmense od emiliano che si aggrega alla composita bottega di cultura prevalentemente veronese, ma non priva di accenti desunti dall’area lombarda” (Zanichelli 1994, p. 14). Malgrado ciò molte sono le tangenze stilistiche individuate tra i grandi cicli pittorici delle cappelle del duomo di Parma tanto da creare un certo dibattito attributivo. Per approfondimenti si veda Barocelli e Zanardi 2007, pp. 13-42. Segnaliamo inoltre la presenza nell’insieme di tre negativi: N_002762, N_002765 e N_002770 di cui appare incerta la collocazione all’interno dei cicli di affreschi summenzionati
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641539
  • NUMERO D'INVENTARIO N_002757-N_002758; N_002760-N_002768; N_002770-N_002771; N_002781
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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