Fidenza/ Castione dei Marchesi/ Mosaici
Riprese dei frammenti di mosaici romanici pavimentali all'interno dell’Abbazia di Santa Maria Assunta a Castione Marchesi, nel 1955 (4 lastre)

negativo servizio, 1955 - 1955

Il servizio fotografico è costituito da 4 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, tutte verticali. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente. L'emulsione delle matrici N_002777, N_002778 e N_002780 è rosata. Sui fototipi sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Elementi architettonici - Pavimenti
    Italia - Emilia Romagna - Fidenza - Castione Marchesi - Abbazia di Santa Maria Assunta
    Arti decorative - Mosaici pavimentali - Sec. 12
    Edifici di culto - Chiese - Spazi interni
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Tosi, Libero (1902-1988): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’abbazia di Santa Maria Assunta a Castione Marchesi (una frazione di Fidenza nella provincia di Parma), sorge in una posizione elevata rispetto alla pianura circostante. Fondata nel 1033 dal marchese Adalberto Pallavicino, venne inizialmente affidata ai monaci benedettini ai quali subentrarono nel 1485 i monaci olivetani, che la ressero sino al suo trasferimento nella diocesi di Parma avvenuto nel 1764. Nell’Ottocento, la chiesa cominciò ad assumere tutte le funzioni parrocchiali ordinarie. I restauri condotti da Augusta Ghidiglia Quintavalle a metà del XX secolo, riportarono l’edificio alle sue forme romaniche originarie. Proprio nel 1955 durante i lavori di ristrutturazione, furono recuperati alcuni lacerti di mosaico pavimentale policromo sotto il selciato romanico a lastroni nell’area dell’antico presbiterio, ora conservati presso la sagrestia. La Quintavalle ritenne che i mosaici pavimentali fossero coevi all’edificio databile al XII secolo inoltrato, in quanto furono trovati al livello dei plinti in cotto sottoposti alle basi in pietra dei pilastri: datazione non convincente perché farebbe corrispondere la costruzione dell’abbazia ad un’epoca post-antelamica. Nell’ambito pavimentale lombardo, le analogie più stringenti si trovano nel complesso abbaziale di San Benedetto Po e di Acquanegra sul Chiese che portano ad anticipare la cronologia del mosaico di Castione Marchesi agli inizi del XII secolo, confutando così la teoria della Quintavalle e ipotizzando la loro realizzazione durante la ristrutturazione promossa da Adalberto Pallavicino. Il servizio fotografico in esame, composto da quattro negativi (da N_002777 a N_002780), documenta il ritrovamento di questi importantissimi lacerti musivi pavimentali. Nello specifico la lastra N_002777 è la ripresa di un frammento in cui si riconosce la testa coronata di una figurazione allegorica femminile; il fototipo N_002778 è la fotografia dei resti di un personaggio virile incoronato mentre regge la parte terminale di uno scettro: per la sua collocazione all’interno del pavimento si deduce essere un soggetto di grande importanza, forse il Re David (e non la personificazione del mese di Aprile, come interpretato da Augusta Quintavalle); il negativo N_002779 mostra una porzione del mosaico in cui è raffigurata l’immagine del Vento rappresentata da un busto di profilo che si protende in avanti nell’atto di soffiare; infine, la matrice N_002780 presenta i resti di una figura femminile inserita all’interno di una loggetta, che regge nella mano sinistra una sfera e nella destra un oggetto rotondo più piccolo: secondo Raffaella Farioli Campanati (autrice dello studio “I mosaici pavimentali di Castione dei Marchesi: nel contesto della cultura ottoniana lombarda”) la figurazione di una delle Arti Liberali del Medioevo, l’Astronomia. I mosaici delle lastre N_002777 e N_002778 sono attorniati nel margine superiore da una cornice formata da tre fasce di cui la centrale a fregio con motivi vegetali di tipo orientalizzante, mentre le laterali con forme geometriche. Nel fototipo N_002779 è visibile una parte del treppiede del banco ottico del fotografo parmense Libero Tosi (1902-1988), che eseguì il servizio fotografico all’abbazia di Santa Maria Assunta a Castione Marchesi, nel 1955 (data e autore sul pergamino)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641947
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_002777 a N_002780
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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