Chiesa di S. Lucia -/ Facciata/

negativo, ca 1940 - ca 1940

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia, completa di iscrizioni, si conserva separatamente in una scatola. Sul fototipo è presente una vignettatura piuttosto evidente negli angoli superiori. Visibili le tracce del portalastra sui lati (lunette su un lato e di forma rettangolare sull'altro)

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Architetti italiani - Sec. 17. - Rinaldi, Girolamo
    Architetti italiani - Sec. 18. - Angelini, Francesco
    Architettura sacra - Elementi architettonici - Facciate
    Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Chiesa di Santa Lucia
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Cascianelli, Primo (notizie 1907-1940): fotografo principale
    Angelini, Francesco (xviii Prima Metà): architetto
    Rainaldi, Girolamo (1570-1655):
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Di antichissime origini secondo la tradizione storiografica che la vorrebbe fondata da San Petronio nel 432, la costruzione della chiesa di Santa Lucia si attesta al 1208 quando i canonici lateranensi decisero di fondare un nuovo edificio e di porvi officiatura. Dal 1295 la chiesa diverrà parrocchiale e rimarrà tale anche a seguito della cessione nel 1562 alla congregazione Gesuitica. Le necessità imposte dalle attività di proselitismo portate avanti dai nuovi affidatari resero necessari lavori di ampliamento e ammodernamento dell’edificio cui si diede principio nel 1565. Varie ed articolate furono le fasi costruttive che si protrassero nei secoli su progetto dell’architetto Girolamo Rainaldi che esemplò lo stabile sulle recenti forme architettoniche della romana Chiesa del Gesù. Si procedette all’inaugurazione della chiesa nel 1659, malgrado l’abside non fosse stata ancora completata. Si dovrà aspettare il 1729 per vederne principiare i lavori e il 1843 per vederne la conclusione ad opera dell’architetto Vincenzo Vannini (Scannavini 1988, p. 55). Diversa sorte ottenne la facciata, principiata dall’Angelini intorno al 1730 e rimasta incompiuta. Come mostra chiaramente il fototipo, i lavori si arrestarono all’altezza del primo zoccolo marmoreo. Visibili ancora le immorsature pronte ad accogliere lastre di macigno, cornicioni e colonne. Da disegni conservati presso la Biblioteca dell’Archiginnasio sappiamo che la facciata doveva articolarsi in due registri scanditi da colonne e mossi da finestroni e portali (Scannavini 1988, p. 54). Il fototipo documenta lo stato della facciata nel 1940, non particolarmente dissimile da quanto possiamo vedere oggi, non essendo il fronte mai stato completato. Il punto di ripresa è dal lato opposto di via Castiglione su cui si affaccia l’edificio, leggermente decentrato a destra al fine di restituire nella presa prospettiva i volumi degli elementi architettonici dello zoccolo inferiore. La luce molto marcata favorisce certamente questo intento dell’operatore. Non siamo a conoscenza dell’occasione per la quale il fotografo abbia realizzato la ripresa. Il fondo cui appartiene la lastra in trattazione custodisce numerosi negativi ascrivibili a Primo Cascianelli tutti invariabilmente datati 1940 (o aprile 1940), il che farebbe presumere che si tratti di materiale prodotto contestualmente ad un ben determinato incarico di ricognizione del patrimonio architettonico bolognese ed emiliano (a Bologna si aggiunge la ricognizione sul parmense) presumibilmente commissionato in quell’anno dalla Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia, probabilmente motivato dalle necessità di documentazione imposte dallo scoppio del secondo conflitto mondiale. Prima di questa data le notizie legate a Primo Cascianelli sono legate al Gabinetto Fotografico Nazionale del Ministero dove fu salariato dal 1907 al 1923, formandosi professionalmente sotto la guida di Giovanni Gargiolli (1838-1913), primo direttore dell’istituzione romana. A seguire, dal 1927 ebbe inizio la collaborazione con la Soprintendenza della Campania. In quell’occasione conobbe il fotografo Fernando Perez, di cui divenne operatore e assistente a partire dal 1929, ovvero sin dal principio delle sue sperimentazioni “pinacologiche”. Perez, celebre per la messa a punto di tecniche di ripresa ravvicinata di opere pittoriche con illuminazione obliqua radente, volle Cascianelli con sé a Parigi, durante il suo impegno nell’allestimento del Laboratoire pour l’étude scientifique de la peinture del Louvre. Si segnala che all'interno del fondo positivi storici dell'Archivio fotografico ex SBAP sono presenti numerose - oltre il centinaio - gelatine Ferper (Fernando Perez)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641524
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001864
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRAINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA / MOBILE C SCAF. IV N. 125/ INVENT. N. 10086/ LUOGO: Bologna./ Via Castiglione 36/ MONUMENTO: Chiesa di S. Lucia -/ Facciata/ STAMPE N./ Fotografie/ VEDI ARCHIVIO/ FOTOGRAFICO [timbro]/ OSSERVAZIONI FOT. Cascianelli 1940 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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