Chiesa di S. Maria dei/ Servi = Quadriportici./ Restauro di un occhio di portico

negativo, 1953/04/00 - 1953/04/00

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina, conservata ora separatamente in una scatola. Difficilmente visibili i segni del portalastre per la scontornatura in carta gommata

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di Santa Maria dei Servi
    Elementi architettonici - Portici - Colonne - Conservazione - Restauro <1953>
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Zagnoli, Alfonso (notizie 1908-1957): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’Archivio Storico dell’ex Soprintendenza BAP possiede una lettera datata 16 aprile 1952 in cui il Comune di Bologna sollecita risposta alla Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia per quanto concerne la sostituzione della terza colonna su Strada Maggiore a partire dall’angolo di Via Guerrazzi e la cerchiatura delle altre (Archivio Storico II - Bo/M71). Nella lettera si rammenta l’opinione espressa dal Soprintendente Alfredo Barbacci di procedere a lavori di consolidamento e restauro così come già preventivati, non giudicando le lesioni di tale gravità da richiedere un intervento strutturale. Come si apprende dall’edizione del 17 marzo 1953 del Giornale dell’Emilia (Archivio Storico II – Bo/M71), a nemmeno un anno dalla lettera succitata, la Soprintendenza decise di procedere con la sostituzione della colonna in questione giudicata “pericolante”. Nell’articolo si cita l’incidente, avvenuto nel 1945 nei pressi del portico, che coinvolse due automezzi che si scontrarono contro “quella colonna che rimase gravemente danneggiata e che fu restaurata provvisoriamente”. Da una missiva inviata dalla Congregazione servita alla Soprintendenza a Monumenti sappiamo che l’incidente causò lo spezzarsi della colonna ed il crollo di ben due campate verso via Guerrazzi, ma non ci è nota la reale natura del conseguente intervento di recupero (Archivio Storico II – Bo/M71 – lettera datata 6 giugno 1945). Certamente, come affermato nel succitato articolo, l’opera di riparazione non dovette risultare risolutiva se, trascorsi pochi anni, molteplici furono le occasioni di notifica del dissesto da parte del Comune alla competente Soprintendenza. Al 1952 risalgono un paio di riprese a firma Alfonso Zagnoli con una veduta del portico e un dettaglio di una delle colonne prospicienti il prospetto principale. Non è possibile instituire una relazione certa tra quella documentazione e le vicende che porteranno all’intervento di restauro, in quanto la colonna riprodotta non è la stessa che sarà poi oggetto di recupero. Certamente in tutte le richieste di messa in sicurezza si notifica il generale precario stato di conservazione in cui versano le colonne, tanto da prospettare la cerchiatura di quelle che presentano maggiori problemi di staticità. La storia del portico servita si lega indissolubilmente a numerosi crolli causati dall’eccessiva esilità delle colonne non in grado di sostenere pesi eccessivi e rese nel tempo ancor più fragili dai fenomeni di erosione dei materiali. Le cronache parlano di un crollo già nel ‘400 a nemmeno un secolo dalla sua costruzione. Più vicino a noi il terribile dissesto del 1927 in cui perse la vita un ignaro passante per il crollo di due campate (si fa rinvio alla documentazione Bolognesi e Orsini prodotta in tale occasione: NCT 0800641482). La costruzione del portico ebbe inizio nel 1392 probabilmente su progetto di Antonio di Vincenzo limitatamente al fianco settentrionale della chiesa sull’attuale Strada Maggiore (già via Mazzini). Tra il ‘400 ed il ‘600, il portico subirà trasformazioni ed ampliamenti fino ad estendersi a tutta la via nel tratto che congiunge le attuali via de’ Bersaglieri e via Guerrazzi. L’ultima estensione congiunse il portico dei Servi a quello della piccola Chiesa di San Tommaso situata in angolo tra le attuali via Guerrazzi (già Cartoleria) e Strada Maggiore. Alla metà dell’800 il comune decise di allargare l’allora via Cartoleria acquistando e demolendo la chiesetta e l’annessa canonica, dando così via libera al completamento del quadriportico (iniziato già nel ‘700) che racchiude la piazza antistante il fronte principale dell’edificio (cfr. Galeazzi 2008, pp. 2-3). Il negativo descrive il cantiere in opera per la sostituzione della colonna. L’inquadratura è ampia e la ripresa è compiuta dall’interno del portico che si affaccia su Strada Maggiore. L’aria di lavoro è delimitata da un cannucciato che limita parzialmente lo sguardo, ma possiamo scorgere chiaramente la colonna già messa in opera e gli interventi sul capitello della successiva verso via Guerrazzi. Quest’opera di recupero sembrerebbe collaterale ai più consistenti interventi alle strutture in corso presso la Chiesa dei Servi sin dai primi mesi del 1952 (NCT 0800641487-0800641492). L’immagine è pubblicata in Nobili 1992, p. 52 nella cui didascalia erroneamente si fa risalire il restauro al 1945, probabilmente riferendo l’intervento alle già menzionate vicende avvenute sul portico in quell’anno. A riprova dell’attendibilità della datazione fornita dal pergamino che conteneva la lastra, segnaliamo la presenza di manifesti elettorali affissi lungo la parete del vicino palazzo Davia Bargellini che crediamo possano riferirsi alle elezioni politiche che si tennero nel giugno del 1953
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641492
  • NUMERO D'INVENTARIO N_002631
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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