S. Petronio-/ Particolare di affresco
Basilica di S. Petronio - dettagli degli affreschi frammentari rintracciati nel 1934 nelle pareti laterali della cappella della Madonna della pace

negativo servizio, ca 1935 - ca 1935
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà

Le lastre erano originariamente contenute in buste pergamine, conservata ora separatamente in una scatola. Alle lastre era allegata singolarmente una schedina inventariale conservata ora internamente alla busta pergamina di riferimento. Sono visibili i segni del portalastra agli angoli

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Pittori italiani - Sec. 14.-15. - Giovanni da Modena
    Dipinti murali - Affreschi
    Pittori italiani - Sec. 14.-15. - Lola, Francesco
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di San Petronio - Cappella della Madonna della Pace
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
    Giovanni Da Modena (1379 (?)-1455 Ca): pittore
    Lola, Francesco (1388-1430 Notizie):
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE A seguito dei lavori di restauro che interessarono la Basilica di San Petronio nel 1934, vennero scoperti alcuni frammenti di pitture nelle pareti laterali della cappella della Madonna della Pace (I cappella della nave destra). Si tratta della parte inferiore di tabelloni votivi ad affresco, risalenti ai primi decenni del ‘400, rimasti indenni dagli interventi successivi grazie alla protezione dei maestosi postergali settecenteschi dietro cui erano stati coperti. Ce ne fornisce ampia descrizione un articolo di Guido Zucchini (Zucchini, 1934) in cui, malgrado lo studioso giudichi piuttosto scadente il valore artistico dei lacerti ritrovati, ritenne opportuno dedicare loro una puntuale trattazione per conservarne memoria, si dice, prima della ricollocazione delle preziose sedute. L’articolo deve dunque essere posteriore alla decisione della Soprintendenza di coprire gli affreschi senza procedere ad ulteriori misure conservative. In occasione del ritrovamento si pose infatti la questione se intervenire tramite distacco o semplicemente ripristinare la situazione di preesistenza. Si conserva a tal proposito presso l’Archivio Storico della ex SBAP Bolognese una corrispondenza intercorsa tra Soprintendenza ai Monumenti di Bologna e Fabbriceria di San Petronio per decidere il da farsi. Il soprintendente Carlo Calzecchi propone il distacco totale o in alternativa la rinnovata copertura dietro ai postergali (minuta del 18 novembre 1934, Archivio storico ex SBAP - BO M 17). Nella lettera del 24 novembre 1934 la Fabbriceria, ente finanziatore dei restauri, risponde in questi termini alla proposta del Soprintendente: “La Fabbriceria non può assumersi ora le spese per il distacco per cui si è limitata a ricavare fotografie. E poiché mi è noto che pure la S.V. desidera di far ritrarre tali frammenti, se vorrà compiacersi disporre che ciò avvenga con cortese sollecitudine, la Fabbriceria provvederà a rimettere nel primitivo decoroso assetto la Cappella” (si veda in FNT: BAPF059). Questa lettera ci fornisce una interessante indicazione, tale da permetterci di ipotizzare che i quattro negativi in nostro esame debbano riferirsi a quelli realizzati sul bene a seguito di questo invito. I negativi ritraggono solo alcuni dettagli significativi degli affreschi già piuttosto compromessi. La ripresa è ravvicinata ed esclude le parti di intonaco che hanno obliterato definitivamente la parte superiore della pittura. Appartiene alla parete sinistra (quarta rappresentazione) il negativo N_001840 con la figura di “offerente in ginocchio a mani giunte vestito da guerriero con maglia di ferro e gualdrappa verde” (Zucchini 1934, p. 59) ai piedi di una maestosa Madonna in trono che scorgiamo soltanto fino all’altezza delle ginocchia. L’opera è datata 1420 e firmata Giovanni da Modena. Alla parete destra, nel primo riquadro, sono da riferirsi i “due minuscoli devoti” (Zucchini 1934, p. 59) che vediamo ritratti nel negativo N_001842. Questi recano la firma di Francesco Lola. Le lastre N_001843 e N_001841 riproducono invece le due figure giacenti poste orizzontalmente al di sotto della rappresentazione. Come ipotizzato già dallo Zucchini probabilmente si tratta di due defunti ritratti “col pennello, piuttosto che con lo scalpello secondo l’uso medievale”, proponendo una iconografia piuttosto inconsueta. Per la qualità della rappresentazione si è ipotizzato possano essere anche questi opera di Giovanni da Modena (Volpe 2003, p. 279). La recente mostra dedicata al pittore modenese (“Giovanni da Modena un pittore all’ombra di San Petronio” - Bologna, 12 dicembre 2014 – 12 aprile 2015) ha permesso di porre nuova luce su questi affreschi, in particolare quelli presenti sulla parete sinistra, di grande interesse per la presenza della firma dell’artista (parzialmente visibile nel negativo N_001840) e della data di esecuzione dell’opera, ravvisata fino ad ora soltanto nel trittico di collezione privata torinese con la Madonna dell’umiltà tra i santi Giovanni Battista e Biagio. Nel catalogo di mostra (Benati 2014, p. 30) si sottolinea la difficoltà riscontrata nell’ intraprendere nuovi studi sull’opera, motivata dall’impossibilità di un esame diretto e dalla visione mediata dalle sole fotografie di insieme pubblicate a corredo dell’articolo di Zucchini. Evidentemente i negativi in nostra trattazione rimasero documentazione a fini di tutela, non trovando una corrispondente diffusione. Non conosciamo l’autore di questi scatti e non abbiamo prove sufficienti per poter avanzare alcuna ipotesi. Segnaliamo tuttavia che la Ditta Villani in quel frangente dovette partecipare alla ricognizione fotografica sul bene. Conosciamo due esemplari positivi con dettagli dell’affresco presenti presso la Fototeca Zeri che riferiscono rispettivamente ai negativi Villani nr. 21270 e 21271 (cfr. schede opere Fototeca Zeri nr. 27725 e 47577) e che potrebbero essere coevi ai negativi in nostra trattazione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641478
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001840-N_001843
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA lettera (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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