Bologna - Chiesa della Madonna di Galliera

negativo insieme, ca 1950/12 - ca 1950/12

Insieme di due lastre negative, forse appartenenti ad un servizio più ampio, originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente

  • OGGETTO negativo insieme
  • SOGGETTO Architettura religiosa - Chiese
    Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Chiesa di Santa Maria di Galliera
    Restauri - Pietre tenere - Pietre da costruzione
    Scultura - Iconografia cristiana
    Elementi architettonici - Facciate - Portali - Paraste - Nicchie - Candelabre
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Zagnoli, Alfonso (notizie 1908-1957): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le problematiche conservative della facciata di Santa Maria di Galliera si devono all’utilizzo di una pietra estratta dalla cave di Santa Margherita, fuori Porta Castiglione, pietra con caratteristiche molto simili a quella di Varignana e tendente alla consunzione e allo sfaldamento. Presso l’Archivio Storico della Soprintendenza ai Monumenti (STORICO I BO M 47) sono conservate le copie positive tratte dalle lastre in esame (con timbro a secco Foto Zagnoli – Bologna) e viene documentato l’avvio del processo di restauro per il recupero dell’esterno. Alcuni carteggi parlano di incidenti dovuti a pezzi di pietra staccatisi dalla facciata che hanno colpito alcuni passanti (31 ottobre 1903, 3 febbraio 1904) e l’architetto Tito Azzolini, subentrato nel 1902 a Raffaele Faccioli nella direzione dell’Ufficio Tecnico Regionale per la Conservazione dei Monumenti, comunica alla Direzione Generale Antichità e Belle Arti la costruzione “di uno steccato davanti alla chiesa onde impedire in via precaria il transito delle persone a tutela della pubblica incolumità”. Lo stesso giorno sull’Avvenire d’Italia viene pubblicato un articolo (La chiesa dei Filippini in Via Manzoni chiusa) in cui si denuncia il grave stato di degrado della facciata “corrosa dal tempo e dalle intemperie”. Nel 1904 si intraprende il restauro curato dall’ing. Ottavio Germano che si concluderà nel 1907. Purtroppo anche dopo questo intervento il processo di degrado fu inarrestabile e nell’Archivio Storico si rintracciano numerose “proposte” per sperimentare preparati miracolosi da iniettare o cospargere sulla pietra ai fini del consolidamento (ad esempio il prodotto denominato Alfa, ideato da un certo dott. Serantoni, chimico e farmacista). Nell’ottobre 1934 Ambrogio e Pietro De Stefanis, due restauratori romani già attivi a Bologna sulla fontana del Nettuno tra 1934 e 1936, avevano realizzato un test su una porzione di arenaria per limitarne lo sfaldamento. Nel settembre dell’anno successivo fanno richiesta di utilizzare il prodotto su tutta la facciata ma il Sovrintendente Luigi Corsini non concede l’autorizzazione sostenendo che “è necessario attendere il risultato dopo tre/quattro anni almeno”, quindi rimandando la decisione per avere la certezza che col tempo il preparato non solo non si riveli efficace, ma dannoso. Le due immagini in esame testimoniano lo stato di fatto della facciata nel dicembre 1950 (data sui pergamini) e il suo grave degrado: di particolare interesse il dettaglio della parte inferiore destra (N_002455) dove è evidente lo sfaldamento della pietra e il distacco della pellicola superficiale. E’ del 2000 l’ultimo restauro finanziato dalla Fondazione Del Monte
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641274
  • NUMERO D'INVENTARIO N_002455; N_002456
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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