Bologna - Chiesa della Misericordia - interno

negativo servizio, ca 1951 - ca 1951

Servizio composto da 5 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Chiesa di Santa Maria della Misericordia
    Scultura - Rilievi
    Elementi architettonici - Finestre - Bifore
    Architettura religiosa - Chiese - Conventi - Restauri
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (studio): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa di Santa Maria della Misericordia fu interessata da numerosi interventi di restauro a partire dagli anni '40, grazie alla tenacia del parroco Tonelli e alla collaborazione della Soprintendenza ai Monumenti diretta da Alfredo Barbacci. Presso l'archivio storico della SABAP di Bologna (STORICO I - BO M 323 - 1911-1999) sono conservati numerosi documenti relativi ai lavori svolti, generalmente completati e dettagliatamente descritti dal parroco in occasione delle Decennali eucaristiche. Nel corso di sopralluoghi propedeutici alle modifiche dell'edificio venne riscoperta, nell'aula capitolare, una parete romanica con bifora, nascosta dall'intonacatura. Già nell'aprile 1946 il parroco Tonelli sollecita il sovrintendente Barbacci per dare inizio ai lavori: "Avendo i muratori in casa inizierei quanto prima i lavori di restauro della parete romanica già da lei vista. Oltre al suo consiglio chiedo il disegno per la ricostruzione della bifora parzialmente distrutta". Nel Bollettino della Decennale 1951 viene dedicata una sezione alla parete romanica, alla sua storia e al suo recupero. La sala capitolare del convento e l'abside erano state inglobate e riunite in costruzioni successive all'impianto originale: in questo modo si era creato un vano adibito a magazzino e cantina. L'intonacatura aveva ricoperto interamente la parete di mattoni fino alla scoperta della bifora originale. Il testo è accompagnato da una immagine titolata "L'aula capitolare dopo le prime scoperte" in cui si apprezza la compresenza di elementi romanici con numerosi interventi di manomissione. Non compare invece una immagine di fine lavori e con un tono larvatamente polemico il parroco sottolinea "non posso darvene la fotografia ma non per mia colpa". Le immagini erano infatti state richieste tramite lettera al Sovrintendente il 9 giugno 1951; pertanto il servizio realizzato dalla ditta Villani risale con molta probabilità alla seconda metà di quell'anno
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641239
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_002506 a N_002508; da N_002520 a N_002521
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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