Bologna - Chiesa di Santa Maria del Buon Pastore con edifici adiacenti dopo i bombardamenti

negativo servizio, ca 1952 - ca 1952

L'insieme è costituito da 4 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Vedute urbane - Centri storici
    Architettura religiosa - Chiese - Oratori
    Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Chiesa di Santa Maria del Buon Pastore
    Bombardamenti - Danni di guerra - 2 Guerra Mondiale <1943>
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (studio): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'incursione aerea su Bologna del 2 settembre 1943 fu particolarmente devastante e colpì tutta l'area dell'Ospedale Maggiore (Riva Reno), la Manifattura Tabacchi e la zona Lame. La chiesa e l'oratorio del Buon Pastore, situati in Via Lame 83, furono gravemente danneggiati. Il monastero venne praticamente distrutto mentre la chiesa fortemente compromessa. La lunga fase di incuria che seguì il bombardamento peggiorò notevolmente lo stato conservativo e solo nel 1952, a distanza di nove anni, si cominciò a pianificare un ripristino. Presso l'Archivio Storico della Soprintendenza BEAP è conservata documentazione relativa all'edificio (STORICO I BO M 844). Proprio nel 1952 un lungo e complesso carteggio tra Comune, Genio Civile, Soprintendenza e Ministero mostra le diverse ipotesi possibili e i vari orientamenti in merito alla gestione dell'immobile e dell'area circostante. Il Genio Civile, fortemente orientato alla totale demolizione, ritiene che la chiesa “non rivesta particolare pregio artistico né storico […] sia all'esterno come all'interno si presenta architettonicamente insignificante […] accennata senza alcun rilievo nelle guide di Bologna”. E' un momento di avvicendamenti tra funzionari: Alfredo Barbacci si trasferisce a Firenze e viene sostituito da Raffaello Niccoli, ma nel periodo di transizione quest'ultimo sarà affiancato dall'archietto Ettore Martini. Ed è proprio lui, che in data 15 novembre 1952, controbatte indicando che l'edificio è ritenuto di interesse storico artistico (L. 1089, del 1939) e non vede alcuna necessità di procedere all'abbattimento per assicurare la pubblica incolumità, bensì suggerisce di limitare la demolizione solo alle strutture realmente pericolanti, “assicurando la stabilità di altre con confacenti puntellamenti”. Il problema si estende anche alle zone limitrofe, non suscettibili di alienazioni improprie: l'Istituto Buon Pastore, proprietario degli immobili e dalle aree circostanti, aveva ottenuto di trasferirsi in una nuova costruzione nell'area collinare di Via Siepelunga, con un rimborso da parte dello stato per danni di guerra e “vendendo tutta l'area del vecchio istituto a scopo abitativo. Tale area, trovandosi compresa tra Via Lame e l'attuale Via del Rondone, che in sede di piano di ricostruzione dovrà diventare una via di notevole importanza [...] acquisterebbe un valore assai notevole”. A distanza di pochi giorni, dal Ministero si chiedono esplicitamente “fotografie anche dell'area adiacente, qualora sia diversa da quella risultante nelle foto ricevute in adiacenza al fianco sinistro della chiesa” (si veda scheda NCTN 08641226). Le immagini del servizio in esame documentano esattamente l'area interessata dall' alienazione, mentre quelle precedenti inviate dal Soprintendente mostravano in maniera più circoscritta la chiesa e l'oratorio. L'angolo visuale ora si allarga a tutto l'isolato comprendendo Via del Rondone e tutte le abitazioni civili in rovina. Le immagini mostrano l'effetto di una nevicata, diversamente dalla altre scattate in un giorno soleggiato. Difficile individuare esattamente il momento della ripresa, pertanto si ritiene attendibile la data generica 1952 presente sui pergamini originali. A conferma di questo solo nel giugno 1953 saranno chiusi gli occhi del portico su Via Lame, qui ancora aperti (N_002595, N_00259) per precludere il transito ai passanti. Solo il 30 aprile 1954 Raffaello Niccoli invierà una lunga relazione (corredata da 11 fotografie) frutto di un sopralluogo condiviso con Genio Civile, Comune ed ente proprietario con interessanti considerazioni sull'opportunità di costruire edifici troppo alti attorno a contenitori monumentali, che ne compromettano l'integrità e la godibilità. Scrive Niccoli "prima della guerra l'Oratorio era inquadrato tra edifici di semplice architettura tradizionale e di mole non eccessiva che avevano con essi rapporti di accordo ambientale e di giusta subordinazione di masse" rapporti che il Sovrintendente spera di mantenere con un vincolo sulla ricostruzione. Il suo resterà un desiderio non realizzato e la facciata del Buon Pastore risulterà soffocata e praticamente invisibile tra alti palazzi moderni, come tutt'ora si può vedere passeggiando per Via Lame
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641230
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_002594 a N_002597
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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