S. Domenico - Arca del Santo - particolare
Bologna - Arca del Santo - Particolari della stele di Alfonso Lombardi

negativo servizio, 1943 - 1943

Il servizio è costituito da 3 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. Su tutte le lastre sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Scultura - Chiese - Monumenti sepolcrali
    Scultura - Conservazione - Guerra mondiale 1939-1945
    Emilia Romagna - Bologna - Chiesa di San Domenico - Cappella di San Domenico - Arca di San Domenico
    Scultori - Italia - Sec. 16. - Lombardi, Alfonso
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Lombardi, Alfonso (1497 - 1537): scultore
    A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il servizio fotografico in esame costituito da 3 lastre e realizzato dalla Ditta Villani tra il mese di maggio e il 30 giugno 1943, documenta l’Arca di San Domenico smontata in occasione delle opere di blindamento per la protezione antiaerea. I bassorilievi, oltre alle statue, una volta smontati furono trasferiti nella villa Aria di Marzabotto. Come apprendiamo dal saggio di Andrea Emiliani (BIBH: BAPB0361, p. 170), intorno agli anni ’40 lo Studio Villani “eseguiva campagne fotografiche sollecitate dall’esperienza di Cesare Gnudi”. Emiliani prosegue definendo l’analisi, che compie lo Studio in questo servizio fotografico (che consta in totale di 46 lastre, v. il campo “OSS”), come “davvero strepitosa” e aggiunge che in esso riemerge “questo suo carattere eccezionalmente moderno e attuale” (BIBH: BAPB0361, p. 172). Lo Studio Villani, tra il 1920 e il 1950, è interprete di un periodo storicamente complesso, a cavallo tra le due guerre prima e affrontando la fase post bellica poi. In particolare, tra il 1943 e il 1945, lo Studio viene incaricato di eseguire campagne fotografiche volte a documentare i monumenti per avere un punto di riferimento per i successivi restauri ma anche gli esiti dei gravi bombardamenti che devastarono parte del centro storico di Bologna (BIBH: BAPB0361, p. 168, BAPB0109, p. 157). Queste lastre sono state pubblicate all’interno della monografia di Stefano Bottari (BIBH: BAPB1201). In particolare: Storie della vita di S. Domenico (N_002191) tav. 57; Adorazione dei Magi (N_002193) tav. 58; Apoteosi di S. Domenico (N_002195) tav. 59. La protezione del monumento funerario “è stata fatta con blindamento di sacchetti di sabbia: la scaffalatura sulla quale sono appoggiati i sacchetti è sostenuta da pilastri a L in muratura di mattoni dello spessore di 40 cm ai quattro angoli. La parte superiore è protetta dalla caduta di materiale da due strati di sacchi di sabbia ed è sostenuta dai quattro pilastri angolari” (BIBH: BAPB0109, p. 97). Barbacci ci racconta che nel maggio del 1943, si comprese che questo tipo di protezione non avrebbe potuto difendere l’arca dalle potenti bombe aeree, per cui si decise di smontarla. Durante tale operazione non si arrecò alcun danno all’opera. Una volta smontata le varie parti furono trasferite nella villa Aria di Marzabotto” (BIBH: BAPB0110, p. 15). Da queste informazioni, è quindi lecito presupporre che il servizio sia stato eseguito tra il maggio e il 30 giugno 1943 (data presente nei pergamini e che costituisce un ante quem). I restauri per il ripristino dell’Arca di S. Domenico, oltre ad altri interventi nella Chiesa, furono eseguiti dal luglio al settembre 1946 (BIBH: BAPB0110, p. 262). Il preventivo di spesa per la “ricomposizione e restauro della tomba di S. Domenico”, redatto il 13 febbraio 1943 dal Soprintendente Barbacci prevedeva il “restauro delle sculture fratturate e malamente rabberciate in vari tempi. Estrazione dei perni di ferro e sostituzione con altri di rame. Sostituzione di rozza lastre di marmo interne con una monolitica e rifacimento dell’armatura di ferro proteggente il capo del Santo” per un costo totale di lire 75.000 (FNTI: BAPF023). Il gradino marmoreo fu eseguito da Alfonso Lombardi nel 1532 (data e firma sono apposte nel bassorilievo centrale. Nella stele sono raffigurate le scene, da sinistra a destra: Storie della vita di S. Domenico (in particolare La nascita di S. Domenico; La penitenza del piccolo Domenico che dorme per terra; La carità del santo che vende i libri per aiutare i poveri); Adorazione dei Magi; Apoteosi di S. Domenico. Si può supporre che le scelte fatte dal fotografo siano state volte ad evidenziare il volume dei bassorilievi. Per ottenere questo, li ha isolati scegliendo un’inquadratura in cui i bassorilievi occupano l’intera superficie della lastra; li ha inoltre illuminati da fari probabilmente posizionati sul fronte laterale degli stessi per far risaltare l'effetto chiaroscurale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640723
  • NUMERO D'INVENTARIO N_002191, N_002193, N_002195
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA lettera (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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