Modena: Galleria Estense/ L'Annunciazione - affresco distacc./ di Fr. Bianchi Ferrari

negativo servizio, 1935 - 1935

Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente. Le lastre N_001497, N_001502 e N_001520 presentano una mascheratura in carta nera per isolare l'opera fotografata dal contesto

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Pittura - Affreschi - Dipinti murali - Sec. XV - Restauro
    Ambito ferrarese - Annunciazione e Padre Eterno - Già Castelvetro , ora Galleria Estense di Modena
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Ferrarese
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Bianchi Ferrari, Francesco Notizie 1487-1510 Bibliografia Negro 1989; Ghiraldi-bentini 1990
    Francesco Bianchi Ferrari
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il servizio comprende 7 riprese dell’affresco staccato dell’Annunciazione con Dio Padre, oggi esposto alla Galleria Estense di Modena, ma proveniente dall'ex chiesa dei Santi Senesio e Teopompo di Castelvetro. L'opera venne asportata dalla sede originaria nel 1935, per ricevere poi un intervento di restauro (operazioni realizzate a cura del restauratore Enrico Podio). Precoci ed illustri furono i contributi critici che ne affrontarono il problema attributivo: prendendo spunto dall’originaria proposta di inserimento nel gruppo delle opere del modenese Francesco Bianchi Ferrari - suggerita nel '35 dal Soprintendente Carlo Calzecchi Onesti al direttore dell'Estense Rodolfo Pallucchini per la compilazione del cartellino descrittivo (Ghiraldi-Bentini 1990) - il Ragghianti e lo stesso Pallucchini ipotizzarono piuttosto un’identificazione con un anonimo autore della seconda metà del '400, rispettivamente ferrarese o modenese secondo le proposte. Il dipinto è stato più recentemente interessato da attribuzioni che richiamano la responsabilità del Ferrari (Negro 1989, Ghiraldi-Bentini 1990), ma prevalentemente lo si ritiene ascrivibile ad un maestro ferrarese attorno al 1460-1470 (Benati 1990). Il servizio comprende quattro particolari e tre inquadrature d’insieme dell’opera già rimossa dalla sua collocazione originale. Tre delle sette lastre (N_001520 veduta d’insieme con mascheratura, a luce naturale proveniente da destra, N_001521 particolare della Vergine Annunciata con luce artificiale da sinistra e N_001522 particolare dell’Arcangelo Gabriele con luce artificiale quasi radente da sinistra) riportano sul pergamino l’anno dello stacco del dipinto (1935) e il nome dello studio fotografico Villani. Le restanti quattro lastre ‘anonime’ (N_001497 veduta d’insieme con mascheratura, in luce naturale diffusa, N_001500 particolare della Vergine Annunciata in luce naturale, N_001501 particolare dell’angelo a luce artificiale e N_001502 veduta con mascheratura della parte superiore dell’opera, a luce naturale) presentano tuttavia notevoli affinità in merito alle condizioni di illuminazione, al taglio delle inquadrature e alle operazioni di mascheratura. All’interno dell’omogeneità caratterizzante il gruppo di sette immagini, alcune lievi differenze nell’aspetto e nella visibilità di lacune, di tagli della superficie pittorica e di vecchie stuccature - determinate dalla variata condizione di illuminazione o di angolatura della fonte luminosa - paiono ricondurre il servizio ad un intento documentario relativo alla fase precedente l’intervento di restauro, effettuato probabilmente dopo il ricovero dell’opera dal restauratore Enrico Podio. In particolare la lastra N_001497 rivela, oltre la fascia di mascheratura, che il dipinto si trova al centro di un’ampia sala, ad una certa distanza dal muro, e pertanto ipoteticamente sostenuta da un cavalletto (forse lo studio bolognese dello stesso Podio?). Presso l’archivio della soprintendenza sono peraltro presenti due lastre (invv. N_000628 con NCT 080063471 e N_000845 con NCT 080063472) che testimoniano l’opera ancora nella sua collocazione originaria all’interno della chiesa castelvetrana, pur in presenza di strumentazioni quali assi di legno, probabilmente approntate per la realizzazione del "bancale di legno dipinto" descritto dalla relazione del 1935 (Ghiraldi-Bentini 1990), quale ausilio per il trasporto della superficie pittorica staccata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640500
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001497/ da N_001500 a N_001502/ da N_001520 a N_001522
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI sul pergamino della lastra inv. N_001497: recto - R. SOPRAINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA/ MOBILE C SCAF. V N. 15/ INVENT. N. 5458/ LUOGO Modena: Galleria Estense./ Affresco distaccato dalla/ chiesa di Castelvetro di / Francesco Bianchi Ferrari (insieme)/ MONUMENTO/ STAMPE N./ OSSERVAZIONI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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