Veduta della Cattedrale Santa Maria del Fiore e del Campanile di Giotto a Firenze

positivo, post 1870 - ante 1880
Anonimo (xix Seconda Metà)
XIX seconda metà

L'albumina era incollata su un supporto secondario, poi rimosso

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Architettura – Rinascimento – Sec. 14.-15
    Architetti italiani – Sec. 13.-14. – Giotto di Bondone
    Edifici di culto – Chiese – Campanili - Sec. 13.-15
    Architetti italiani – Sec. 14.-15. – Brunelleschi, Filippo
    Italia - Toscana – Firenze – Cattedrale Metropolitana di Santa Maria del Fiore – Campanile di Giotto – Cupola del Brunelleschi
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    albumina
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xix Seconda Metà): fotografo principale
    Giotto Di Bondone (1267 Ca-1337): architetto
    Brunelleschi Filippo (1377/1446):
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Cattedrale Metropolitana di Santa Maria del Fiore conosciuta come Duomo di Firenze, fu voluta dalla Signoria fiorentina. La sua costruzione iniziò nel 1296 e terminò una volta completata la cupola del Brunelleschi, con la consacrazione da parte di Papa Eugenio IV nel 1436. Le fondamenta del campanile furono scavate attorno al 1298 all'inizio del cantiere della nuova cattedrale, quando il capomastro era Arnolfo di Cambio. La posizione del campanile, allineato con la facciata del Duomo, riflette la volontà di conferirgli una grande importanza. Nel 1334 Giotto di Bondone subentrò nell'incarico di capomastro del campanile. La facciata del Duomo in marmi policromi è un importante esempio di stile neogotico di epoca moderna, risalente al 1887, ad opera di Emilio de Fabris. Poiché la facciata del Duomo di Firenze rappresentata nel positivo in esame è spoglia di marmi, si può stabilire che la fotografia è antecedente a tale data. Lo scatto potrebbe essere stato realizzato dallo studio fotografico dei Fratelli Alinari perché, per affinità stilistica e di ripresa, è accomunabile ad altre immagini da loro realizzate agli stessi monumenti e pubblicate nella monografia “Gli Alinari” di Arturo Carlo Quintavalle (2003). In particolare, sul sito web Alinari nella sezione “Archivi fotografici on-line” è rintracciabile con codice identificativo PDC-F-000209-0000 una fotografia molto simile per il punto di vista della ripresa, ma certamente realizzata in una condizione di luce differente (ombre degli edifici). Si decide di non attribuire lo scatto ai Fratelli Alinari, ma di datare la fotografia in esame, come indicato sulla scheda catalografica dell’immagine Alinari: 1870-1880. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). Documentazione circa il fondo è reperibile presso l'Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n. 31, foglio 43, n. 9
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635916
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 446
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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