Veduta del Chiostro III della Certosa di Bologna
positivo album,
ca 1860 - ca 1890
Anonimo (xix Seconda Metà)
XIX seconda metà
Stampa incollata alla carta 15 verso
- OGGETTO positivo album
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SOGGETTO
Architettura - Monasteri - Cimiteri - Chiostri - Secc. XV-XVI
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Cimitero monumentale della Certosa - Chiostro III
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo (xix Seconda Metà): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
- INDIRIZZO Via Castiglione 7, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La veduta del Chiostro III dal portico meridionale è ripresa verso la chiesa di San Girolamo ed campanile, realizzato a partire dal 1597 su progetto di Tommaso Martelli. Il grande chiostro mostra l’elegante disegno dei portici, di tipo bramantesco: primo ambiente che dal 1801 ha iniziato ad accogliere le prime sepolture dei cittadini bolognesi. E’ anche detto Chiostro della Cappella, per la presenza della Cappella dei Suffragi, realizzata nel primo decennio dell’800 su progetto dell’architetto bolognese Ercole Gasparini (non visibile nella ripresa). Nella fotografia non si notano i lavori, già avviati nel primo decennio del XIX secolo, di apertura del braccio settentrionale del portico per realizzare il nuovo ingresso monumentale, così come il giardino al centro non è attraversato dalla passerella di accesso alla Galleria degli Angeli, che in riprese più tarde di questa appare accompagnata da due siepi. Negli anni ’60 la Cappella dei Suffragi venne parzialmente demolita, restandovi in essere il solo atrio, che sarà poi riutilizzato dall’ingegnere e architetto Antonio Zannoni a partire dal 1874 per l’edificazione della Galleria degli Angeli, raccordo meridionale del nuovo ingresso al cimitero. E’ per questo motivo presumibile che la ripresa in esame possa precedere i lavori di Zannoni, avendo un ante quem nella metà dell’ottavo decennio del XIX secolo. La datazione del positivo è circoscritta indicativamente al periodo di massimo sviluppo della tecnica di stampa all'albume. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). Documentazione circa il fondo è reperibile presso l’Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n.31, foglio 43, n. 9
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635803-48
- NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 678
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0