Ornato nel Coro di S. Agostino Perugia
positivo album,
ca 1860 - ca 1890
Anonimo (xix Seconda Metà)
XIX seconda metà
Stampa sciolta inserita con i quattro angoli nei tagli predisposti alla carta 71, recto (attualmente estrapolata)
- OGGETTO positivo album
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SOGGETTO
Scultura – Intagli - Tarsie - Cori
- Stalli
Italia - Umbria - Perugia – Chiesa di Sant’Agostino - Coro
Intagliatori - Intarsiatori - Italia - Secc. XV-XVI – Baglioni, Bartolomeo d’Angelo
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo (xix Seconda Metà): fotografo principale
Baglioni, Bartolomeo D'angelo (1462-1543): intagliatore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
- INDIRIZZO Via Castiglione 7, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE All’interno dell’Album Faccioli, nella sezione dedicata all’Italia centrale, sono stati individuati diversi fototipi relativi al coro ligneo della chiesa degli eremitani di Sant’Agostino a Perugia (invv. 1032, 1033 e da 1036 a 1041: tutte le stampe, a parte l’ultima, presentano peraltro la medesima fascetta didascalica anonima, soggetta ad un accentuato sbiadimento). La presente albumina riprende una parte degli stalli, dovuti all’opera di Baccio d’Agnolo, che vi attese dal 1502 (il contratto stipulato in data 1^ ottobre prevedeva la malleveria del Perugino, che avrebbe dovuto fornire i disegni per gli specchi), sin oltre il 1532, quando gli eremitani dovettero rinnovargli il contratto per il completamento del lavoro, non ancora terminato. Massimo Ferretti mette in luce, come nella lunga elaborazione degli stalli, il tema decorativo della grottesca venne tradotto sia in tarsia, sia in intaglio, “[ma esso finì] sempre più spesso per identificarsi con l’opera di rilievo” (vedi BIB). In seguito alla sostanziali modifiche della zona absidale della chiesa, avvenute tra il 1795 ed il 1803, il coro venne accorciato con l’eliminazione di quattro stalli, di cui solo due si salvarono dalla dispersione, attualmente collocati presso la Galleria Nazionale dell’Umbria (vedi BIB: schede OA di entrambi gli specchi, oltre a Santi 1985). La datazione del presente positivo è circoscritta indicativamente al periodo di massimo utilizzo della tecnica di stampa all’albume. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). Documentazione circa il fondo è reperibile presso l’Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n.31, foglio 43, n. 9
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635803-403
- NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 1033
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0