Ripresa de La grande Birata in Piazza della Signoria di Raffaele Antonioli, presso le Raccolte delle Memorie Ubaldiane di Gubbio

positivo album, post 1876 - ante 1914
Anonimo (xix Seconda Metà)
XIX seconda metà

Stampa sciolta inserita con i quattro angoli nei tagli predisposti alla carta 10, recto

  • OGGETTO positivo album
  • SOGGETTO Pittori - Italia - Sec. XIX - Antonioli, Raffaele
    Pittura - Dipinti - La grande Birata in Piazza della Signoria
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xix Seconda Metà): fotografo principale
    Antonioli, Raffaele (1819-1878): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La fotografia mostra la riproduzione de "La grande Birata in Piazza della Signoria", dipinto ad olio su tela da Raffaele Antonioli. Il pittore, cui vennero affidati incarichi nei lavori di allestimento del Teatro Comunale di Gubbio (decorazione pittorica dei soffitti e progetti per gli arredi architettonici interni), realizzò l’opera entro il 1876, anno in cui entrò a far parte della Raccolta delle Memorie Ubaldiane. Il lascito pervenne a beneficio della collezione comunale dal legato di Clementina Maravelli Minelli. L’opera mostra la "birata", ovvero la fase centrale e di massimo richiamo scenografico della tradizionale corsa dei ceri di Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio abate, per le strade di Gubbio alla sera del 15 maggio di ogni anno. La piazza è inquadrata con la quinta scenica del Palazzo dei Consoli e della sua scalinata a ventaglio. La piazza piena lascia spazio di manovra ai ceraioli, che portano in parata i ceri dedicati ai santi per compiere i tre giri attorno al centro della piazza. L’opera dell’Antonioli è invero una copia con minime variazioni di un dipinto del pittore romano Filippo Vittori attivo a Gubbio tra il 1850 e il 1854. L'ingresso del dipinto nella collezione museale costituisce il post quem per la data di ripresa e per la conseguente stampa del positivo, che deve essere ricompreso entro i termini biografici dell'ingegnere Raffaele Faccioli (morto nel 1914). Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). Documentazione circa il fondo è reperibile presso l’Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n.31, foglio 43, n. 9
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635803-29
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 659
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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