Veduta del fianco meridionale del castello Malaspina a Castevoli

positivo album, ca 1860 - ca 1890
Anonimo (xix Seconda Metà)
XIX seconda metà

Stampa sciolta inserita con i quattro angoli nei tagli predisposti alla carta 6, recto (attualmente estrapolata)

  • OGGETTO positivo album
  • SOGGETTO Italia - Toscana - Mulazzo - Castello Malaspina di Castevoli
    Architettura - Castelli - Torri - Fortificazioni - Secc. XIII-XVI
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xix Seconda Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fototipo mostra una veduta del castello Malaspina a Castevoli, in Lunigiana (comune di Mulazzo, provincia di Massa Carrara), osservato da sud, dalla strada che raggiunge il borgo provenendo da località Foce. Situato sul probabile percorso seguito dalla via romana di valico appenninico tra Lucca e Piacenza, e ricordato da documenti dal 1077 come potentato dei marchesi d’Este, il castello venne edificato per opera dei Malaspina del ramo spino secco, cui pervenne nel 1221. Strutture afferenti al primo presidio fortificato che dovette sorgere già nel XIII secolo, come i due torrioni a sezione circolare posti rispettivamente sulla sommità del poggio e sul fianco sinistro del secondo arco di ingresso, vennero integrati in una più generale opera di riedificazione fortilizia attuata dai Malaspina della linea Castevoli e Castevoli Villafranca nel XV secolo (quando Castevoli fu anche di proprietà della Repubblica di Genova tra 1416 e 1465 con i dogi Fregoso) e tra XVI e XVII secolo sotto il marchesato di Tommaso II e del figlio Francesco, che ampliarono il borgo fortificato. Il castello venne seriamente danneggiato dalle rivolte popolari del 1794, al seguito delle quali conobbe un periodo di abbandono, su cui influirono anche i terremoti del 1820 e del 1920 (il secondo evidentemente successivo alla ripresa in esame). Il positivo mostra il muro a secco della strada di accesso al borgo, attraverso una doppia cinta muraria, sotto un arco a ogiva per quella più esterna (che mostra tracce di un rivelino non più esistente) e sotto un arco a tutto sesto per quella più interna, che connette il torrione circolare di sinistra alla falsabraga su cui si imposta il cassero centrale e la più alta torre di avvistamento, pure circolare. Sopra questo fornice di accesso al borgo, appena visibile, si nota la presenza del bassorilievo marmoreo raffigurante la Madonna col Bambino, tuttora posto all’interno della stessa muratura in pietra, riferibile a pregevoli maestranze fiorentine tardo quattrocentesche (accostata a Girolamo di Lorenzo da Francesco Caglioti), che secondo alcune fonti era in origine collocato nella semi diruta chiesa palaziale. Le abitazioni in pietra che costituiscono il borgo antico sono addossate alle strutture difensive, visibili a destra e a sinistra del cassero centrale e della torre. Alla destra di quest’ultima si può notare una alta muratura priva di copertura, caratterizzata da un nobile portale e due ordini di finestre, parzialmente murate, che costituivano un altro corpo di fabbrica del castello dei Malaspina. La datazione del positivo è circoscritta indicativamente al periodo di massimo sviluppo della tecnica di stampa all'albume. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918) Documentazione circa il fondo è reperibile presso l’Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n.31, foglio 43, n. 9
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635803-14
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/644
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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