BO/ S. M./ dei Servi Ripresa della cella sinistra entro la 14° cappella della chiesa di Santa Maria dei Servi a Bologna
negativo,
1957/08/22 - 1957/08/22
A. Villani & Figli (ditta)
1932-1970
La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva attualmente nella carpetta del negativo stesso. Sul fototipo sono inoltre visibili le impronte del portalastre
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa di Santa Maria dei Servi
Architettura - Chiese - Interni - Cappelle - Elementi architettonici
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fototipo fa parte di un gruppo di riprese compiute nel 1957 dallo studio fotografico Villani presso il complesso di Santa Maria dei Servi a Bologna; le immagini mostrano gli importanti interventi architettonici eseguiti in quell'anno, documentando sia la parte absidale esterna della chiesa (da N_000340 a N_000342, N_000356), interessata dai lavori di costruzione del nuovo convento, sia l'interno, durante lo scoprimento del polittico di Lippo di Dalmasio nella cappella della navata sinistra, davanti all’altare maggiore (da N_000344 a N_000350, N_000355). L’opera ad affresco, "originariamente dipinta nella quattordicesima cappella, fu riscoperta appena dopo la seconda guerra mondiale [in concomitanza con i lavori di ripristino della chiesa, danneggiata da un bombardamento del 12 settembre 1944], distaccata dal muro e restaurata, e posta oggi sulla parete destra del deambulatorio tra la porta della sagrestia e la prima cappella" (Takahashi 2007, p. 394, vedi BIB). Nel 1957, infatti, dopo la rimozione del '54 della cantoria allo scopo di rendere la completa visione della zona absidale, vennero demolite le due cappelle che sostenevano tale struttura. Ricorda Takahashi che il polittico venne attribuito per la prima volta a Lippo di Dalmasio (notizie 1377-1410) nell'edizione del 1950 della Guida di Bologna, con le aggiunte di Guido Zucchini al precedente testo di Corrado Ricci (vedi BIB). Da menzionare lo stacco ed in restauro dell’affresco che avvennero per opera di Ottorino Nofarmale. La ripresa mostra la cella sinistra della detta cappella: sulla rinvenuta parete di fondo è visibile la parte laterale sinistra del polittico stesso, ancora quasi totalmente tamponato dal pilastro di raccordo tra le due cappelle. Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera, figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634356
- NUMERO D'INVENTARIO N_000350
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE B SCAF. 3 III N. 30/ COMUNE: BO/ MONUMENTO: S. M./ dei Servi/ FOTOGRAFO Villani/ DATA 22 agosto 1957 -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0