REGGIO EMILIA/ Duomo/ Finestra da cui vedonsi due basi di/ colonna

negativo, (?) 1923 - (?) 1923
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre. Un numero 3 è graffito nell'angolo inferiore sinistro dell'emulsione

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Architettura - Chiese - Cripite - Restauro
    Italia - Emilia Romagna - Reggio Emilia - Duomo - Cripta
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La ripresa N_000961 mostra il dettaglio di un pavimento in basolati squadrati, sopra i quali sono impostati i plinti e le basi a doppio toro di due colonnette. La presenza di superfetazioni murarie ed altri elementi edilizi che interrompono la continuità della struttura in vari punti indicano che la ripresa è stata realizzata all’interno di un cantiere di ricostruzione e restauro di antiche strutture edilizie nella cripta della cattedrale dell’Assunta di Reggio Emilia. I lavori di recupero della cripta vennero avviati nel 1923, dopo protratte richieste dell’arciprete Emilio Cottafavi, ed affidati alla supervisione dell’Ingegnere Otello Siliprandi. Durante i lavori avvenne l’inaspettata scoperta dei resti di un grande mosaico tardoromano (che era stato già peraltro individuato e poi nuovamente sepolto da precedenti scavi nel 1761, e reso visibile solo da restauri terminati nel 2010); vennero inoltre identificati gli accessi duecenteschi all’originaria cripta. Al termine dei lavori, relazionati dal Siliprandi sul Giornale di Reggio del 6 aprile 1924, si poté procedere altresì alla collocazione nella consolidata cripta della sepolture dei vescovi, defunti nell’Ottocento e nel Novecento. La ripresa pare mostrare una fase preliminare di tali lavori, suggerendo una datazione proprio al 1923, nonostante secondo l’analisi tecnico-formale, sia piuttosto riferibile agli anni Trenta e Quaranta
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634145
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000961
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRAINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA/ MOBILE C SCAF. I N. 230/INVENTARIO N. 10567/ LUOGO REGGIO EMILIA/ MONUMENTO Duomo/ Finestra da cui vedonsi due basi di/ colonna/ STAMPE N./ FOTOGRAFO/ OSSERVAZIONI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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