Bologna/ Lizzano in Belvedere/ Campanile/ (Riproduzione disegno)
negativo,
1951/03/00 - 1951/03/00
A. Villani & Figli (ditta)
1932-1970
La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre; presenta inoltre una mascheratura in carta nera sull'emulsione
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Disegni architettonici - Rilievi architettonici
Architettura - Campanili - Lizzano in Belvedere - Rilievo del campanile della Pieve di San Mamante
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La lastra in oggetto, eseguita nel marzo del 1951 dallo studio Villani di Bologna, riprende il disegno della parte inferiore della cosidetta Rotonda di San Mamante di Lizzano in Belvedere: un campanile fortemente pendente, soggetto ad un grave strapiombo per il cedimento del terreno sottostante. Nel rilievo è già documentato un muro a sostegno dell'architettura, soluzione provvisoria prima che la Soprintendenza ai Monumenti di Bologna operasse un radicale intervento messo in opera pochi mesi dopo la data di ripresa, a partire dal giugno del 1951. L'intervento si propose di salvaguardare soltanto l'antico delubro circolare dell'VIII secolo - o meglio battistero, secondo la tesi di Renzo Zagnoni (vedi BIB) - sopraelevato nel Cinquecento per realizzare il campanile della vicina pieve di San Mamante. Già nel 1925 si era posto un momentaneo rimedio al progressivo lesionarsi della rotonda di base sotto il carico del campanile, con la costruzione di una cerchiatura in ferro per rafforzare il complesso. All'inizio degli anni Cinquanta l'ufficio ministeriale dovette prendere una decisione tra le diverse prospettive attuabili: scelse la strada del parziale abbattimento del solo campanile cinquecentesco (si segnala un'immagine del 20 di giugno, pubblicata in La Pieve di San Mamante 1986, p. 48 che mostra la messa in opera delle impalcature per la demolizione del campanile superiore), intervento accompagnato dal consolidamento della rotonda sottostante; una nuova torre campanaria venne realizzata nel 1956, mentre i lavori di restauro del delubro furono completati solo nel 1960. Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera, figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634144
- NUMERO D'INVENTARIO N_000806
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRINTENDENZA/ AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ MOBILE B SCAF. 5 N. 200/INVENTARIO N. 14962/ PROV. Bologna COMUNE Lizzano in Bel./ LOCALITA' Lizzano in Belvedere/ MONUMENTO Campanile (Riproduzione disegno)/ FOTOGRAFO Villani/ DATA 3/1951/ OSSERVAZIONI -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0