Bo/ Palazzo Marescalchi

negativo, 1969/12/17 - 1969/12/17

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Architettura - Palazzi - Sec. XVII
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE "Di buona architettura tibaldesca", così definito nella Guida di Bologna da Corrado Ricci e Guido Zucchini (vedi BIB), il Palazzo senatoriale dei Dall'Armi venne riedificato a partire dal 1613, su di un'originaria fase quattrocentesca (1466), quando pervenne alla famiglia dei Marescalchi (in seguito all'uccisione di Aurelio Dall'Armi nel maggio del 1614, artefice del rinnovamento, l'edificio pervenne per via ereditaria ai Marescalchi). La facciata è variamente attribuita a Floriano Ambrosini o ad Ambrogio Magenta, mentre all'interno si conservano dipinti ed affreschi di scuola bolognese: una vera summa dell'arte felsinea seicentesca tra Guido Reni, Alessandro Tiarini, Giacomo Cavedone e Giovan Luigi Valesio, fra gli altri. Dopo un rifacimento dell'ala orientale verso l'attuale Piazza Roosvelt (post 1777), l'edificio subì una generale ristrutturazione voluta da Ferdinando Marescalchi (1753-1816), figura di spicco della Bologna bonapartista (si deve a lui la la splendida “salle a manger”, progettata nel 1798 dall’architetto Giovanni Battista Martinetti e decorata nel 1810 da Felice Giani). Lo stesso Ferdinando acquistò anche l'attuale ala occidentale del palazzo, originariamente gli stabili di proprietà Sorra-Munarini, in seguito adattati al nuovo complesso (in questa parte, danneggiata in un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale, ebbe i natali Guglielmo Marconi). Nel 1960, in seguito alla richiesta di abbattimento avanzata dai nuovi proprietari (S.P.A. Accursio immobiliare, un gruppo imprenditoriale milanese), l'immobile fu acquisito dal Ministero del Tesoro, che ne avviò il restauro e lo destinò alla Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia, trasferitasi qui dopo il 1969. Fu infatti al termine di quell'anno che, in coincidenza con lo scatto della ripresa in esame, il soprintendente Francesco Schettini ebbe l'autorizzazione per lo spostamento dagli angusti spazi dell'appartamento di via Santo Stefano, alla nuova sede ubicata al piano nobile di Palazzo Dall'Armi Marescalchi. La parte ex Sorra-Munarini, attualmente occupata dagli uffici ministeriali nel solo primo piano, era stata sopraelevata in stile neoclassico di due piani agli inizi del Novecento ed utilizzata come sede universitaria (dipartimento di archelogia). Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera, figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634123
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000622
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - STUDIO FOTOGRAFICO/ A. VILLANI & FIGLI s. r. l./ BOLOGNA/ VIA S. STEFANO, 17/ TEL. 223.640 - 264.640/ SCATOLA N. B V 200/ LASTRA N./ 17 DIC. 1969 [timbro ad inchiostro blu]/ CLIENTE/ OGGETTO Bo/ Palazzo Marescalchi/ OSSERVAZIONI/ STAMPE N./ CONSEGNA IL -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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