Sassuolo (Modena) - Palazzo ex-ducale/ Affreschi del Salone delle guardie - prima/ del restauro 1920 (prof. Casanova)
Particolare della Galleria di Bacco nel Palazzo Ducale di Sassuolo

negativo, 1920 - 1920

Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre. La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Mitologia - Divinità – La storia di Bacco
    Pittori - Sec. 17. – Boulanger, Jean
    Pittori - Sec. 17. – Dauphin, Olivier
    Italia - Emilia Romagna – Sassuolo – Palazzo Ducale – Galleria di Bacco
    Banchetto nuziale di Bacco e Arianna - Affresco – Sec. 17
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Castelli, Giovanni (1864-1921): fotografo principale
    Boulanger, Jean (1606-1660): pittore
    Dauphin, Olivier (1634 Ca.-1683):
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il seicentesco palazzo ducale di Sassuolo trae origine da un precedente castello, detto comunemente Rocca, costruito nel 1458 da Borso d'Este, marchese di Ferrara e signore del luogo. Il castello passò poi ai principi Pio, che nel 1609 lo cedettero a Cesare d'Este, che aveva scelto Modena come capitale del ducato di Modena e Reggio dopo la perdita di Ferrara in favore di papa Clemente VIII. Il castello fu poi fatto trasformare in palazzo dal duca Francesco I d'Este, uomo molto colto e ambizioso che, nonostante l'esiguità del suo piccolo ducato, svolse un'attività politica di respiro europeo. Il compito di rinnovamento fu affidato all’architetto romano Bartolomeo Avanzini, che per creare i particolari inganni e i giochi prospettici, si avvalse della complicità dello scenografo reggiano Gaspare Vigarani e dei pittori bolognesi Agostino Mitelli e Angelo Michele Colonna. Oltre a loro, partecipano alla decorazione i quadraturisti bolognesi Baldassarre Bianchi, Gian Giacomo Monti e l’allievo di Giudo Reni, il francese Jean Boulanger cui spetta la massima parte della decorazione del Palazzo Ducale di Sassuolo. Con lo scoppio della prima guerra mondiale tra il 1917-1919, il palazzo fu requisito ed impiegato come caserma di retrovia e scuola bombardieri. Il degrado dell’edificio si era aggravato a causa dell’utilizzo di alcune sale come essiccatori di salumi. Solo nel 1920 le pitture del Salone delle Guardie e della Chiesa di San Francesco, furono ritoccate ad opera di Antonio Casanova, Giuseppe Breviglieri e Antonio Toscani. Il negativo in esame realizzato dal fotografo bolognese Giovanni Castelli, stretto collaboratore della Soprintendenza, presenta l’affresco “Banchetto nuziale di Bacco e Arianna” collocato nella galleria che collegava l’appartamento privato del duca con quello della duchessa. Il dipinto fa parte della storia di Bacco narrata in 41 episodi, dai pittori francesi Jean Boulanger e Olivier Dauphin, sulle pareti e sul soffitto della galleria che da qui prenderà il nome di Galleria di Bacco. La scelta di rappresentare Bacco rivela lo spirito dilettevole che doveva accompagnare e accogliere gli ospiti nella residenza del duca. L’impresa decorativa fu iniziata nel 1650 e vide anche la collaborazione di Agostino Mitelli, Baldassarre Bianchi e Gian Giacomo Monti per le quadrature, e di Carlo Cittadini e Pier Francesco per le decorazioni floreali e le composizioni di frutta. Il pergamino della lastra in esame, riporta l’errata identificazione “Salone delle Guardie”: molto probabilmente la ripresa fu realizzata da Castelli nel 1920, in occasione del suo sopralluogo al Palazzo Ducale di Sassuolo durante i restauri del Salone delle Guardie (vedere il servizio fotografico che include i negativi N_000896, da N_000898 a N_000906). Giovanni Castelli (1864-1921) iniziò la propria attività di fotografo a Bologna nel 1891, presso Alessandro Cassarini (1847-1929). Insieme collaborarono al censimento fotografico dei castelli della regione; tale impegno permise un primo contatto con l’Ufficio Tecnico Regionale per la Conservazione dei Monumenti dell’Emilia (poi Soprintendenza ai Monumenti), diretto dall’ingegner Raffaele Faccioli. In seguito Castelli continuò in proprio la collaborazione con la Soprintendenza, operando al rilevamento fotografico dei beni architettonici
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634086
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000895
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul recto: in basso a destra - Inv. 3691 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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