"Ecce Homo" del Collegio Alberoni/ di Piacenza./ Ecce Homo
Riprese del dipinto Ecce Homo di Antonello da Messina della Galleria del Collegio Alberoni di Piacenza (4 lastre)

negativo servizio, (?) 1937 - ante 1942

Il servizio fotografico è costituito da 4 lastre alla gelatina di formato 13 x 18, tutte verticali. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente in una scatola

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna – Piacenza – Collegio Alberoni
    Pittori italiani - Sec. 15. – Antonello da Messina
    Ecce Homo o Cristo alla Colonna – Dipinti su tavola – Sec. 15
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Achille Villani (ditta): fotografo principale
    Antonello Da Messina (1430-1479 Ca): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nato da una famiglia di origini modeste, Giulio Alberoni (1664-1752) andò sempre cercando l’ostentazione della propria elevata posizione sociale: una dimora fastosa e una raccolta di preziose opere d’arte costituivano un complemento essenziale alla propria dignità cardinalizia. L’Alberoni cominciò a formare le sue collezioni fin dagli anni giovanili a Piacenza, arricchendole poi durante il soggiorno in Spagna e soprattutto a Roma. Una ricchissima biblioteca, dipinti soprattutto del Cinque e Seicento - con una predilezione per le nature morte e i quadri di genere (paesaggi, marine, battaglie) - una spettacolare serie di diciotto arazzi, sculture e oggetti d’arte costituiscono il nucleo principale della raccolta. Il quadro Ecce Homo di Antonello da Messina fu quasi sicuramente acquisito dal cardinale a Roma intorno al 1725, insieme agli arredi di Palazzo Lana Buratti, situato nel Rione Trevi, presso la chiesa degli Angeli Custodi: in un inventario del 1588 è infatti già ricordato «un quadretto piccolo Ecce Homo», che potrebbe essere proprio la tavola oggi a Piacenza. Conservato nelle stanze del Collegio, il quadro fu ‘riscoperto’ all’inizio del Novecento e sottoposto all’attenzione degli studiosi da Giulio Ferrari nel 1901: da allora è sempre stato giustamente considerato come uno dei più alti capolavori del grande pittore messinese. Assai ben documentata è anche la vicenda conservativa del quadro di Piacenza: nel 1903 subì un primo restauro ad opera di Stefano Merlatti, cui seguì un importante intervento nel 1942, nel 1962 e infine nel 1972. Nel restauro del 1942 fu rifatta l’armatura e il dipinto venne liberato da vecchie vernici ingiallite che offuscavano quasi completamente la superficie. Il servizio fotografico in esame è stato realizzato dallo Studio di Achille Villani dopo il 1937, molto probabilmente nella medesima occasione in cui sono state fotografate le tavole del pittore fiammingo Jan Provost conservate nella Galleria del Collegio Alberoni di Piacenza (si rimanda alle schede delle fotografie n. inv. N_000680 e N_000681). Le immagini relative al dipinto Ecce Homo, presentano inoltre la tavola di Antonello da Messina e la parchettatura in cattivo stato conservativo, per cui si può ipotizzare che il servizio sia stato realizzato prima dei restauri condotti da Mauro Pelliccioli sotto la tutela dell’Istituto Centrale del Restauro, nel 1942. Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634067
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_000685 a N_000688
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul pergamino della lastra inv. N_000685: recto - ACHILLE VILLANI/ FOTOGRAFO/ BOLOGNA/ Via S. Stefano, 17 (Palazzo Tacconi)/ TELEFONO 20802/ N. 7873/ B. V. 80/ "Ecce Homo" del Collegio Alberoni/ di Piacenza./ CLIENTE/ Ecce Homo/ OGGETTO/ OSSERVAZIONI/ STAMPE N./ CONSEGNA IL -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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