Modena, Galleria Estense:/ Cariani? - Ritratto di donna/ documento a tergo Documentazione fotografica del dipinto Ritratto di donna detta “Violante” di Giovanni Cariani, prima e dopo il restauro del 1937 (5 lastre)
negativo documentazione di restauro,
(?) 1935 - (?) 1940
Achille Villani (ditta)
1914-1945
Cariani, Giovanni (1485-1547)
1485-1547
Il servizio fotografico è costituito da 5 lastre alla gelatina di formato 13 x 18, 4 verticali (N_000525, N_000526, N_000534, N_000535) e 1 orizzontale (N_000537). Il negativo N_000526 presenta una mascheratura con carta nera su tutto il perimetro. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente in una scatola
- OGGETTO negativo documentazione di restauro
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SOGGETTO
Italia - Emilia Romagna – Modena – Galleria Estense
Ritratto di donna detta “Violante” – Dipinti – Sec. 16
Pittori italiani - Sec. 15-16. – Cariani, Giovanni
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Achille Villani (ditta): fotografo principale
Cariani, Giovanni (1485-1547): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto Ritratto di donna detta “Violante” dal 1770 fa parte della collezione della Galleria Estense, da quando Gian Filiberto Pagani lo assegna dubitativamente al Giorgione: da allora la tela fu costantemente classificata nelle guide sette-ottocentesche come opera del pittore veneto. Il quadro secondo A. Baschet, sarebbe stato asportato nel 1859 dal Duca Francesco V nella sua fuga da Modena. Solamente Adolfo Venturi in “La R. Galleria Estense in Modena” del 1882, attribuì quest’opera in un primo momento al Garofalo poi, nel 1900, come derivazione di un originale perduto di Palma il Vecchio per la relazione con gli esemplari di Budapest e della collezione Quincy O. Shaw di Boston. Uno specifico riferimento a Giovanni Cariani fu suggerito per la prima volta da Longhi nel 1937, poi ripreso da Bernard Berenson che considerò l’opera come autografa dell’artista bergamasco. Nella scheda del dipinto pubblicata nel catalogo della mostra Sovrane passioni tenutasi a Modena dal 3 ottobre al 13 dicembre 1998, a proposito del restauro, Stefania Mason scrive che “La pulizia piuttosto radicale del quadro, effettuata nel 1937 da E. Podio, rende alquanto difficile un giudizio sulla versione modenese, cha appare ora alquanto piatta nel modellato e resa con una pennellata leggera propria più di una copia che di un originale”. L’insieme di negativi in esame è stato realizzato dal fotografo Villani Achille prima (N_000525) e dopo (N_000526, N_000534, N_000535) il restauro di Enrico Podio, compiuto nel 1937. Il fototipo N_000537 raffigura un cartiglio collocato sul retro della tela di Cariani, con iscrizione e sigillo in cera lacca non decifrabile. Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634053
- NUMERO D'INVENTARIO da N_000525 a N_000526/ da N_000534 a N_000535/ N_000537
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI sul pergamino della lastra inv. N_000525: recto - ACHILLE VILLANI/ FOTOGRAFO/ BOLOGNA/ Via S. Stefano, 17 (Palazzo Tacconi)/ TELEFONO 20802/ N. 7853/ B. VI. 86/ CLIENTE/ OGGETTO Modena, Galleria Estense/ Cariani? - Ritratto di donna/ OSSERVAZIONI/ (prima del restauro)/ STAMPE N./ CONSEGNA IL -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0