Castell'Arquato/ Chiesa Collegiata
Riprese della collegiata di Santa Maria di Castell'Arquato durante i restauri del 1923 (7 lastre)

negativo servizio, 1923/06 - 1923/06

Il servizio fotografico è costituito da 7 lastre alla gelatina di formato 13 x 18, 4 orizzontali (N_000434, N_000435, N_000444, N_000445) e 3 verticali (N_000440, N_000443, N_000447). Il contrasto della lastra N_000434 è stato aumentato attraverso un rinforzo al mercurio. Il vetro della stessa lastra è irregolare. I negativi N_000435 e N_000444 presentano delle tracce di carta sul lato emulsione. Il fototipo N_000440 è stato trattato con una vernice sul lato emulsione. Il contrasto della lastra N_000445 è stato aumentato attraverso un rinforzo parziale al mercurio. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente in una scatola

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Architetture – Restauri
    Italia - Emilia Romagna – Castell’Arquato – Collegiata di Santa Maria
    Edifici di culto – Chiese romaniche – Chiostri - Sec. 12
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Castagnoli (notizie 1923): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La costruzione della chiesa di Santa Maria risale al 758. Dopo il terremoto del 1117 essa fu ricostruita e consacrata nel 1122. Verso la metà dell’Ottocento la facciata in tufo della chiesa collegiata, conservava ancora le sue linee primitive, ma internamente mostrava i segni degli interventi subiti nei secoli precedenti. A partire dal 1899, il complesso della collegiata di Castell'Arquato è sottoposto a numerosi restauri. Nella seconda relazione dedicata agli interventi di restauro effettuati dall'Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti dell'Emilia, il direttore Raffaele Faccioli (1836-1914), specifica che alla fine del 1899 il canonico Andrea Galvani acquistò il chiostro stesso, a patto che fosse restaurato a spese del ministero centrale. E’ in quell’anno che si scoprono gli affreschi quattrocenteschi della cappella di Santa Caterina d’Alessandria. Questo ritrovamento spinse il parroco Don Cagnoni a ricercare, sotto gli stucchi e le decorazioni, le forme romaniche originarie e, con l’aiuto di Don Zancani, avviò una serie di interventi di ripristino. Nel 1906 vennero eseguiti i primi saggi alle murature che portarono alla luce i capitelli romanici delle colonne, coperti dagli stucchi seicenteschi barocchi. Dal 1911 al 1919 si susseguirono numerosi restauri, tra cui la ricostruzione della quarta absidiola contenente una vasca ad immersione dell'VIII secolo e nel 1919 la sistemazione della facciata principale dove venne chiusa una finestra sul lato sinistro e sostituito il rosone preesistente con una bifora. In particolare nel 1911, il parroco Don Cagnoni coadiuvato da Don Giuseppe Franchi, scavando nel sottosuolo della sacrestia, ritrova un piccolo altare, una scultura dell’ambone bizantino e la grande vasca battesimale. Il servizio fotografico in esame riguarda, come indicato sul pergamino, i restauri del 1923 dove vennero ricostruiti i due pilastri tolti alla fine del cinquecento per allargare la chiesa e rifatti i relativi archi di sostegno. Solamente nel 1935 i restauri terminano, sostituendo la volta settecentesca con un nuovo tetto con capriate in legno. In seguito ai lavori di ripristino della chiesa e del piccolo chiostro capitolare, nel 1932 fu istituito il museo della collegiata. Nonostante il pergamino delle lastre N_000440 e N_000447 non riporta l’indicazione della data e dell’autore Castagnoli, si decide di inserirle nel servizio per confronto: N_000440 con N_000434 perché è la medesima ripresa, N_000447 con N_000443 per uniformità tecnica (segno del porta lastre o dello chassis) e di ripresa. Non si hanno informazioni su Castagnoli, l’autore delle lastre. Trattasi molto probabilmente di un fotografo locale di Castell’Arquato, come indicato sul pergamino della lastra N_000466
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634038
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_000434 a N_000435/ N_000440/ da N_000443 a N_000445/ N_000447
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul verso: in basso a sinistra - Inv. N 3991 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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