BOLOGNA - Chiesa di S. Stefano - Cortile di Pilato
positivo,
(?) 1920 - (?) 1939
Anonimo
1878
Il positivo, incollato ad un supporto di cartoncino grigio-azzurro a media grammatura, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di cartone inerte, intestata “BOLOGNA/ Santo Stefano/ da P_000295 a P_000384”. All'interno della scatola, i fototipi sono ordinati secondo il numero progressivo di inventario. Nel recto del supporto secondario sono presenti alcune indicazioni per la pubblicazione dell'immagine: "12/ 11/ PARTE/ III/ CAPIT I/ FOTO N 12/ p. 238/ 100%" (il fototipo risulta infatti pubblicato in Serchia 1987, p. 240)
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Architettura - Chiese
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Complesso di Santo Stefano - Chiesa della Trinità (vecchia facciata)
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ATTRIBUZIONI
Anonimo: fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico storico (ex Soprintendenza BAP)
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fototipo è stato pubblicato all'interno del volume "Nel segno del Santo Sepolcro" a pagina 240 (a cura di Luciano Serchia 1987, vedi BIB). L'immagine mostra la facciata della chiesa della Trinità, con il prospetto originario del XIII secolo e con la sopraelevazione settecentesca, prima delle demolizioni iniziate nel 1919. L'edificio venne infatti compreso tra gli interventi di restauro novecenteschi promossi da monsignor Giulio Belvederi, sotto la direzione dell'architetto Edoardo Collamarini. Nel maggio del 1919 (Di Biase 1986, p. 132, vedi BIB), iniziarono i lavori alla facciata della Trinità che prevedevano l'atterramento della sopraelevazione di Carlo Francesco Dotti, allo scopo di arretrare la facciata che aveva inglobato una porzione del Cortile di Pilato. Si cita da Guido Zucchini (La verità […] 1959, p. 104, vedi BIB): "Allo scopo di riportare il cortile alle sue originarie dimensioni, la facciata della chiesa fu arretrata assieme alle arche Beccadelli e Bianchi e la porta ornata con uno stipite di marmo"; l'intervento comportò il rifacimento del prospetto arretrato con "architettura di infelice invenzione del Collamarini". La ripresa fu dunque effettuata prima delle demolizioni, ma la cronologia di stampa del positivo, secondo l'analisi tecnico formale, appare più avanzata, databile indicativamente tra anni Venti e Trenta
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800265562
- NUMERO D'INVENTARIO P_000344
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0