Cattedrale di Ivrea La Cattedrale di Ivrea e il sarcofago di Caio Atecio Valerio
positivo servizio,
post 1882 - post 1882
Ecclesia, Vittorio (1847-1928)
1847-1928
I positivi all'albumina sono incollati su supporto secondario di cartoncino. Sul lato inferiore della stampa è presente una fascetta in cui il fotografo riporta il nome del monumento. I caratteri sono bianchi su fondo neutro. Tale fascetta veniva apposta direttamente sul negativo. Inoltre la lastra su vetro veniva bordata sugli altri tre lati, per cui nella stampa c'è un bordo chiaro
- OGGETTO positivo servizio
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SOGGETTO
Architettura religiosa - Chiese - Esterni
Tombe - Monumenti funerari - Sarcofagi - Decorazioni scultoree - Bassorilievi
Piemonte - Torino - Ivrea - Cattedrale di Santa Maria Assunta
Scultura - Sarcofagi - Monumenti sepolcrali
Patrimonio culturale - Campagna documentaria - Italia - 1878-1882 - Fotografie
Ambito Eporediese - Scultura - Sarcofagi
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO, DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Ecclesia, Vittorio (1847-1928): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Biblioteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
- LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
- INDIRIZZO via Accademia Albertina, 6, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le fotografie in esame fanno parte di un servizio fotografico, costituito da 56 positivi all’albumina, realizzato da Vittorio Ecclesia nel 1882 ed eseguito su richiesta della Commissione Conservatrice dei Monumenti di Antichità e d'Arte della Provincia di Torino limitatamente al territorio di Ivrea e Aosta. L’elenco dei soggetti e dei loro dettagli venne deciso dalla Commissione conservatrice e dal membro incaricato di assistere il fotografo, ovvero Crescentino Caselli (BIBH: AAB_24, p. 299). Di seguito si riporta una citazione di Cavanna (BIBH: Ibidem) che descrive lo stile e le scelte tecniche di Vittorio Eclesia: egli “ha adottato punti di vista sempre ravvicinati, riducendo il contesto ai minimi termini per migliorare la leggibilità dell’edificio di volta in volta considerato o per esaltarne la monumentalità, come accade ad esempio nella ripresa scorciata di una porzione del fronte occidentale dell’Arco di Augusto (NCTN: 0100442257-12) o nella vista assiale dell’arcata del ponte romano di Pont-Saint-Martin (NCTN: 0100442257-5), in cui ha adottato efficacemente i modi delle più innovative riprese di manufatti industriali in ferro, come i ponti ferroviari. Anche quando le condizioni ambientali imponevano un identico punto di vista rispetto alle riprese di Meuta e Riva, come per i resti del ponte di Chatillon (0100442257-9), le differenze, sebbene più sottili risultano fondamentali: la scelta del momento della giornata, e quindi dell’illuminazione, rende perfettamente leggibili i resti altrimenti in ombra. Nella maggior parte delle riprese le luci quasi zenitali, le ombre sempre morbide, evidenziano i volumi senza celare neppure il minimo dettaglio, come nella migliore pratica e nella già allora consolidata tradizione della fotografia di architettura. Poi – su suggerimento dell’architetto – si trovava sempre un angolo verticale su cui far aderire la stadia, portata dal giovanissimo assistente di Ecclesia che comprare in molte di queste immagini, quasi sempre la sola figura ad animare la scena. Posto perfettamente in chiave all’arco, a misurarne direttamente spessore e altezza della spalletta nella ripresa da valle di Pont-Saint-Martin (NCTN: 0100442257-5), o in collocazioni meno evidenti ma sempre appropriate, il riferimento metrico venne utilizzato in quasi tutte le riprese per consentire una prima sommaria restituzione grafica degli edifici fotografati, alcuni dei quali erano proprio in quegli anni oggetto di particolari attenzioni, come la Tour du Pailleron (NCTN: 0100442257-15), minacciata addirittura di distruzione, o la Porta Praetoria (NCTN: 0100442257-11) di cui la serie documenta indirettamente anche i discussi interventi in corso […]”. Il fotografo quindi inseriva sempre o una stadia o, se non era possibile collocarla, la figura umana che aveva sempre lo scopo di fornire un riferimento metrico, scelta che testimonia come queste fotografie avevano una finalità documentaria
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico non territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100442257-2
- NUMERO D'INVENTARIO F1924/ F1926
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Accademia Albertina di Belle Arti
- DATA DI COMPILAZIONE 2024
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0