campana

Agnone, 1771 - 1771

Campana segnata da un colpo di fulmine che ne ha aperto un vistoso taglio (largo 2 cm e lungo 32) che parte dalla base percorrendone obliquamente i ¾ del corpo. Sui bordi si nota la superficiale fusione del bronzo che appare liscio e impercettibilmente debordante. All’interno, lungo la ferita, c’è un’ampia zona resa scura dalla bruciatura. Sulla campana si è scaricata la potenza del fulmine e questo spiega l’intercessione che ricorre spesso sulle campane che è preghiera e, insieme, scaramanzia: “a fulgure et tempestate libera nos Domine”. La campana disponeva di una corona a ventaglio per l’aggancio al ceppo, con tre fori: quello superiore quadrangolare, i due inferiori a goccia capovolta. Attualmente tale corona appare incompleta: priva della parte alta e di parte di un braccio. Si nota un foro praticato esattamente al centro della corona, probabilmente per consentire ancora di sospendere della campana. Posto al suo lato c’è l’originale, snello battaglio in ferro; all’interno, l’ansola appare integra. Sulla base sono presenti alcuni tratti scheggiati e, al di sotto del bassorilievo centrale, è visibile un leggero sfondamento del diametro di circa 6cm dovuto all’urto di un imprecisato corpo sferico

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