Ippolita Sforza Bentivoglio tra santa Agnese, santa Scolastica e santa Caterina

dipinto, post 1522 - ca. 1525

La lunetta, decorata con la tecnica del buon fresco, si trova nell'ordine inferiore della campata destra della parete e sormonta un altro settore affrescato di formato rettangolare. Sul bordo esterno dell'arco a tutto sesto, la lunetta è impreziosita da una cornice illusionistica dipinta e da una chiave di volta in stucco dorato. E' raffigurata, in abiti sontuosi, Ippolita Sforza, inginocchiata in preghiera e circondata da tre sante riconoscibili per via dei loro attributi: Agnese, Scolastica (fondatrice dell'ordine benedettino titolare del monastero) e Caterina. Ippolita, sulla cui spalla appoggia una mano santa Scolastica, rivolge lo sguardo verso il centro della parete.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Luini, Bernardino (1481 Ca.-1532)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maurizio al Monastero Maggiore
  • INDIRIZZO Corso Magenta 13, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Ippolita Sforza, moglie di Alessandro Bentivoglio, ricoprì un ruolo centrale nella definizione del programma decorativo della chiesa di San Maurizio. La donna ispirò, nella composizione delle sue Novelle, Matteo Bandello, che intrattenne con lei un rapporto di amicizia, arrivando a lodare "la profonda conoscenza che in voi è de le buone lettere". Proprio al Bandello si deve quella che pare essere la più antica descrizione dell'affresco di San Maurizio: alla fine del racconto dedicato alla contessa di Challant, decapitata il 20 ottobre del 1526, il letterato ricorda infatti che "chi bramasse di veder il volto suo ritratto dal vivo, vada ne la chiesa del Monistero maggiore, e là dentro la vedrà dipinta". Questa affermazione, erronemante messa in relazione con l'affresco di Bernardino Luini nella cappella Besozzi di San Maurizio, va invece riferita proprio alla lunetta sinistra della parete divisoria. Per quanto riguarda la cronologia, l'affresco in esame cade intorno al 1522, sulla base del fatto che proprio in tale data la figlia del Bentivoglio, Alessandra, divenne abbadessa del monastero di San Maurizio con il nome di Bianca. E' stato supposto, ma senza possibilità di conferme, che quest'ultima abbia prestato il suo volto alla santa Scolastica dipinta nel medesimo affresco. Questa lunetta (insieme alla sua "gemella" sull'altro lato della parete che raffigura il marito di Ippolita, Alessandro Bentivoglio) rappresenta dunque la prima a venir eseguita da Bernardino Luini in San Maurizio. La critica ha riconosciuto in queste scene quelle di maggior tenuta stilistica e di più alta fattura di tutta la campagna decorativa. Qui si avverte, infatti, una maturazione del linguaggio di Luini, avvenuta soprattutto nell'accentuazione in chiave illusionistica dello spazio, quasi a voler conferire uno spessore alla grandiosa parete, secondo una unità progettuale che dà luogo a una rappresentazione architettonica e teatrale insieme. Se si osserva la parete nel suo complesso si nota come le due lunette con i ritratti dei Bentivoglio, marito e moglie, instaurano una continuità con l'arcata al centro, delineando una sorta di struttura monumentale che può richiamare quella di un arco trionfale. Luini ha dunque progettato un apparato di grande impatto scenografico, dove si immagina che i due committenti inginocchiati partecipino dello spazio reale, trovandosi indealmente al fianco dei fedeli che entravano a pregare nella chiesa pubblica di San Maurizio.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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