Alessandro Bentivoglio tra santo Stefano, san Benedetto e san Giovanni Battista
La lunetta, decorata con la tecnica del buon fresco, si trova nell'ordine inferiore della campata sinistra della parete divisoria e sormonta un altro settore affrescato di formato rettangolare. Sul bordo esterno dell'arco a tutto sesto, la lunetta è impreziosita da una cornice illusionistica dipinta, e da una chiave di volta in stucco dorato. E' raffigurato Alessandro Bentivoglio inginocchiato in preghiera e circondato da tre santi in piedi, riconoscibili per via dei loro attributi: Stefano (con le pietre della lapidazione), Benedetto (con il pastorale) e Giovanni Battista (con l'agnello e la croce astile). Sulla schiena dell Bentivoglio, in posizione di preminenza, appoggia la mano san Benedetto, fondatore dell'ordine titolare del monastero di San Maurizio. Il nobile di origini bolognesi è rivolto, come del resto gli altri santi, verso il centro della parete divisioria, sottolineando dunque il punto focale dell'intera decorazione. L'attenzione di tutti verso la croce collocata al centro suggerisce che l'accentuazione del tema della Passione potesse trovare giustificazione nella morte, avvenuta nel 1521, della moglie di Alessandro, Ippolita Sforza.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura
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ATTRIBUZIONI
Luini, Bernardino (1481 Ca.-1532)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maurizio al Monastero Maggiore
- INDIRIZZO Corso Magenta 13, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Alessandro Bentivoglio, insieme alla moglie Ippolita, fu il principale committente di una parte delle decorazioni della chiesa di San Maurizio. A parte una voce contraria, la critica è generalmente concorde nel riconoscere in questa lunetta la sua effige, come sembra confermare il confronto con gli altri ritratti, benché assai più giovanili rispetto a quello di San Maurizio (si veda la tela di Lorenzo Costa per la cappella Bentivoglio nella chiesa di San Giacomo a Bologna; gli studiosi hanno riconosciuto un'ulteriore effige del nobile bolognese nel profilo del pastore vestito all'antica e coronato di quercia nella pala Bentivoglio, eseguita da Francesco Francia nel 1498 per la chiesa della Misericordia a Bologna, oggi nella Pinacoteca Nazionale). In tutte le raffigurazioni viene sottolineata l'inclinazione di Alessandro per la poesia e per la musica, un aspetto, quest'ultimo, del tutto assente nel ritratto in San Maurizio. Non c'è dubbio, infatti, che le alterne fortune che colpirono la sua famiglia, costringendo molti esponenti all'esilio da Bologna, avessero segnato profondamente anche la vicenda privata del nobile. Dopo aver sposato Ippolita Sforza (raffigurata in un'altra lunetta della parete divisoria di San Maurizio), nel 1522 Alessandro divenne membro del Senato e nel 1529 fu insignito del titolo di viceduca (come conferma lo stemma dei Bentivoglio abbinato alla vipera viscontea adottata dagli Sforza). Per quanto riguarda la cronologia, l'affresco in esame cade in un momento non distante dal 1522, sulla base del fatto che proprio in tale data la figlia del Bentivoglio, Alessandra, divenne abbadessa del monastero di San Maurizio con il nome di Bianca. Il 1522 segnò anche l'entrata a Milano del duca Francesco Sforza, al cui seguito si era collocato Alessandro. La commissione degli affreschi, dunque, coincise con un momento di indubbia fortuna, anche economica, per la famiglia bolognese. Tale datazione funzione anche sul piano dello stile: in quell'anno, infatti, Agostino Busti il Bambaia terminò il monumento funebre Birago in San Francesco Grande a Milano, eseguendo un san Giovanni Battista che può aver rappresentato un precedente per quello inserito da Luini nella lunetta di San Maurizio. In quest'ultima (al pari della lunetta "gemella" con il ritratto di Ippolita Sforza) si osserva una maturazione del linguaggio del pittore, avvenuta nel senso di un maggiore senso dello spazio, accentuato dallo sfondamento illusionistico che sembra conferire spessore alla grandiosa parete, secondo una unità progettuale che dà luogo a una rappresentazione architettonica e teatrale insieme.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0