ostensorio - a raggiera - bottega palermitana (sec. XVIII)

ostensorio a raggiera, 1737 - 1737

Piede a base mistilinea, spartito in tre settori da grosse volute in rilievo coperte da foglie, decorato da scanalature, foglioline, pendenti floreali e testine angeliche, che si ripetono nel fusto a balaustro (con nodo piriforme). Ricettacolo formato da una teca circolare delimitata nelle due facce da una fascia bombata, ornata da nubi e cherubini sbalzati, da cui si dipartono fasci di raggi lanceolati alternati a raggi fiammeggianti. Nella la parte inferiore della raggiera, al di sopra dell'innesto a vite, nelle due facce è applicata la figura di un pellicano che nutre i suoi piccoli

  • OGGETTO ostensorio a raggiera
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Palermitana
  • LOCALIZZAZIONE Sanluri (VS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il manufatto, proveniente da una chiesa conventuale sarda, reca il punzone con l'aquila coronata a volo alto (in vigore a Palermo dal 1715), un secondo marchio con le iniziali del console dell'arte unite alle ultime due cifre dell'anno di realizzazione (SP. 37), e un terzo con la sigla dell'artefice (G.V). E' quindi opera di importazione palermitana, realizzata nel 1737 da un argentiere per ora non identificabile con certezza, in quanto le sue iniziali sono riferibili a molti artigiani attivi in quel secolo: Geronimo Valenti, Gioacchino Valenti, Girolamo Valenti, Giuseppe Valenti (cfr.: AA; VV, Ori e argenti di Sicilia dal Quattrocento al Settecento, 1989). Anche per quanto concerne il console bollatore non è possibile un'identificazione sicura: potrebbe trattarsi di Salvatore Pipi, che ricoprì quella carica nel 1742 (cfr. Ori e argenti ... cit., p. 377); il punzone SP. 37 , accompagnato dall'aquila palermitana e dalle iniziali dell'argentiere -di cui è visibile solo la G-, è presente anche nel reliquiario pubblicato da O. ZASTROW: 1984, n. 175, p. 138). L'ostensorio, seppure ancora legato, per alcuni caratteri decorativi, al sec. XVII (v. cherubini ), va messo in relazione, per lo stile, con argenti siciliani di gusto barocco della prima metà del '700 (v. O. ZASTROW, 1984, N. 87 a p. 77, n. 114- a p. 108). La presenza, alla base della raggiera, del pellicano che nutre i suoi piccoli (simbolo del sacrificio di Cristo) trova riscontro in numerosi esemplari analoghi, sempre di area siciliana (v. Ori e argenti. . cit.,n. 175, p. 309, fig. 175a)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000046671
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • STEMMI cornice teca, raggiera, orlo del piede - civile - Marchio - Palermo - Aquila a volo alto
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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