Madonna della Lettera. Madonna della Lettera
Su fondo oro campeggia l'immagine aristerokratusa della Madonna raffigurata a mezza figura che tiene in braccio il Bambino benedicente con il globo crucigero nella mano sinistra. E' vestita di una tunica rosso scuro, simbolo di umanità e sacrificio, un maphorion blu intenso che rimanda al mistero della trascendenza, orlati entrambi da galloni dorati come la veste rosso chiaro del Figlio. Ambedue portano l'aureola: quella della Vergine ha intorno l'iscrizione in caratteri latini REGINA COELI LAETARE ALLELUYA, quella di Gesù è decorata. Scritte in greco sono riportate a destra e a sinistra dell'immagine sacra che intendono certificare l'identità dei personaggi raffigurati. In basso, al centro, un cartiglio di gusto rocaille, con una lunga iscrizione oramai ampiamente lacunosa. Gli incarnati sono trattati con tonalità chiare di marrone sul quale affiorano delle lumeggiature e un velo di rosso che si fa via via più caldo nelle vesti di Maria per poi sfumarsi nel panneggio della veste di Gesù. La Madonna e il Bambino hanno i volti trasfigurati come di chi ha abbandonato la dimensione terrena e vive in uno stato di perfezione e di purezza spirituale
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Siciliano
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ATTRIBUZIONI
Filocamo, Antonio (attribuito): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE chiesa San Filippo Apostolo
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto in questione, proprio come le icone bizantine, riporta tutte le rigide caratteristiche stilistiche di quest'ultima: volto ovale, occhi grandi senza luccichio, naso lungo e sottile, bocca sempre chiusa, lineamenti severi ma protettivi, mano destra in atto di benedizione, colori, luci e ombre, subordinate alle leggi dell'armonia e dell'equilibrio a determinare "l'abito dell'incorruttibilità". Essendo quest'opera una copia, poco margine interpretativo personale del soggetto, ha avuto l'artista che anche se non menzionato nella lettera del Senato messinese, è ascrivibile ad Antonio Filocamo, pittore tra i più apprezzati nel panorama pittorico locale della prima metà del settecento (menzionato solo da G.M. Mauceri nelle sue "Iscrizioni di Siracusa"). Il dipinto è una copia della venerata immagine della Madonna della Lettera, eseguita su prototipo bizantino, identica a quelle inviate a Trapani nel 1726 e a Palermo nel 1730, e destinata alla cappella dedicataLe in cattedrale e in altri luoghi "anco remoti, a testimonianza da parte del Senato messinese, di una politica culturale che intendeva promuovere e diffondere il culto di questa immagine al di fuori dell'ambito strettamente locale". Da documenti pubblicati nel 1910 da Enrico Mauceri, sappiamo che il Senato di Siracusa e l'arciconfraternita di San Filippo Apostolo, proprio nel giorno della festa di mezzagosto del 1741, forse su suggerimento della comunità messinese residente a Siracusa, si rivolsero al Senato di Messina, per avere a proprie spese, una copia del celebre dipinto della Madonna della Lettera custodito nel Duomo messinese, che la leggenda vuole eseguito da San Luca; copia che assomigliasse all'originale nelle misure e che ai piedi della Vergine potesse dipingersi l'immagine di Santa Lucia. La richiesta fu accolta ad eccezione della dipintura dell'altra figura per evitare di alterare la forma dell'antichissimo disegno "proporzionata alla misura da V.S. Ill. ma nel suo foglio delli 17 corr. additata". Si poteva altrimenti dipingere un altro quadro di forma ovale della gloriosa Santa da collocare ai piedi del quadro nella stessa cappella
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900384949
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Siracusa
- ISCRIZIONI intorno all'aureola della Madonna - REGINA COELI LAETARE ALLELUYA - Filocamo, Antonio - capitale -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0