Santa Maria di Montalto. La Vergine del santuario di Montalto
Il pregevole paliotto è stato realizzato in argento abilmente sbalzato cesellato e bulinato con elementi a fusione e a lamina in rame dorato. Il sacro arredo è a pannello scenografico-architettonico poiché presenta una composizione decorativa tridimensionale che emula la parte frontale di un altare barocco, caratterizzata da sporgenze e rientranze delle sezioni laterali. La ricca ornamentazione segue l’andamento mistilineo della zoccolatura, lavorata a ovoli e tulipani alternati, posta su duplici peducci a volute acantiformi che poggiano su di un pavimento dal disegno a piccoli lacunari. Al centro della cornice è stato sovrapposto uno scudo coronato tra foglie di palma e recante in alto un teschio. Ai fianchi dell’antependium sono inserite delle lastre in lamina di argento con motivi floreali che riproducono la forma di un drappo con frange, accostate ad altre in argento dorato a simulazione di un tessuto serico settecentesco con rosette entro griglie a rombi vegetali. Tali componenti riproducono l’idea dell’addobbo di una tovaglia d’altare. Una stesura intensa di intrecci di fiori, ghirlande e vasi fioriti si dirama sul fondale del paliotto caratterizzato al centro da una raffigurazione scenica di un sipario aperto da angioletti in volo, il cui tendaggio frangiato e fiorato è trattenuto da cordoni inanellati a due boccole laterali. L’immagine rappresentata, inserita entro una cornice mistilinea con modanatura decorata a perle, determina l’intestazione a Santa Maria di Montalto, titolare del santuario di provenienza. Entro la coltre e al di sotto del medaglione figurato è ravvisabile una conchiglia, la cui posizione è in asse con la corona dello stemma adiacente. Teste alate e cariatidi arricchiscono il manufatto concluso da una decorazione baccellata, sormontata da un coronamento di ghirlande attorcigliate a volute affrontate che sostengono uno scudo a specchio
- OGGETTO paliotto a pannello scenografico
-
MATERIA E TECNICA
rame/ cesellatura
argento/ cesellatura
argento/ fusione
argento/ sbalzo
- AMBITO CULTURALE Ambito Messinese
-
ATTRIBUZIONI
Antonio Martinez (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Interdisciplinare Regionale di Messina
- INDIRIZZO Viale della Libertà, 465, Messina (ME)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, portata al museo Nazionale di Messina nel 1906, proviene dalla chiesa di Montalto e fu realizzata per l’altare maggiore come riferiscono le fonti bibliografiche. Presumibilmente il paliotto fu donato da un committente di estrazione nobiliare per la presenza dello stemma gentilizio, non riconoscibile anche perché mancante di alcuni elementi. Il punzone, presente in diverse parti del manufatto, attesta la data di autenticazione del 1731 e le sigle “FI” del console vidimatore non identificato e quelle dell’autore “AM” riconducibili ad Antonio Martinez. Il paliotto è caratterizzato da una evidente ideologia barocca che si esplica attraverso una rappresentazione scenografica della composizione strutturale dalle linee sinuose che si intreccia ad una complessa ornamentazione. Una palese teatralità si evince dalla costruzione architettonica e figurativa, incentrata sulla imitazione fittizia di un altare realistico posto su di un pavimento e addobbato con la tovaglia da mensa. La resa formale con l’andamento mistilineo del prospetto dal forte aggetto delle parti laterali, messe in evidenza dalle sculture muliebri alate a mezzo busto dal corpo fogliaceo, è appositamente sviluppata per determinare il coinvolgimento emotivo di chi guarda. La ricerca della rappresentazione scenica è chiaramente espressa dal sipario aperto dagli angioletti che concentrano l’attenzione sulla trama dell’evento miracoloso. La descrizione si serve di dati essenziali, ma esplicativi giocando su segni, simboli e sulla gestualità comunicativa degli attori principali. Il racconto è immediato nella comprensione e unifica due prodigiosi avvenimenti legati al culto del Santuario di Montalto: l’apparizione della Vergine in sogno al frate Nicola in osservante adorazione e la colomba messaggera della destinazione del luogo designato. E’ proprio il segno della colomba sulla mano della Madonna che connota l’originaria appartenenza e sintetizza la narrazione, rafforzando maggiormente il proposito della divina volontà mariana ad aver inviato il volatile per tracciare il perimetro del sacro edificio. La raffigurazione della Patrona di Messina, potrebbe ancora celare un ulteriore messaggio diretto ai Messinesi per ribadire la sua protezione alla città marina. Così la torre nella duplice funzione di "faro portuale e di fortificazione contro le invasioni saracene, potrebbe assumere il valore simbolico di Maria protettrice della fede e dei naviganti. Anche il segno della conchiglia, posto sotto il medaglione e connesso alla corona dell’ignoto stemma gentilizio, potrebbe idealmente significare la devozione verso Maria, Regina dell’universo, la nuova Venere, Madre di Gesù Cristo
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900382922
- NUMERO D'INVENTARIO A49
- ENTE SCHEDATORE Museo regionale
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- STEMMI In più parti - di fabbrica - Marchio - FIC (Console vidimatore); 1731 (Data della vidimazione consolare)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0