santa monaca

scultura,
Vitagliano Gioacchino (attribuito)
1669/00/00 - 1739/04/27

Busto di monaca ad altorilievo con volto rivolto a sinistra, entro cornice ovale costituito da due palme sormontato da festone di frutti

  • OGGETTO scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Siciliana
  • ATTRIBUZIONI Vitagliano Gioacchino (attribuito): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Regionale della Sicilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Abatellis
  • INDIRIZZO via Alloro 4, Palermo (PA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pervenuto a palazzo Abatellis in seguito alla scissione delle classi archeologiche, storico artistiche e demoantropologiche delle raccolte museali dell'ex Museo Nazionale. L'opera in oggetto appartiene all'insieme scultoreo dei tondi di monache (vedi schede aggregate) provienienti dalla demolita chiesa del Monastero delle Stimmate di Palermo che fu portato al Museo Nazionale di Palermo nel 1893 insieme ad altri elementi decorativi artistico architettonici: la notizia si rileva da un documento dell'archivio storico della Soprintendenza di Palermo [faldone 1847-1937]. La Chiesa delle Stimmate di S. Francesco a porta maqueda fu costruita all'inizio del XVII sec. per iniziativa di Donna Imara Branciforti figlia di D. Fabrizio, principe di Butera. Lì venivano accettate soltanto fanciulle che prendevano i voti provenienti da famiglie patrizie, tant'é che fu chiamato il monastero delle dame e ne potevano essere accettate soltanto cinquanta. Il monastero era dotato di giardino e di ampi locali. La chiesa aveva prospetto in pietra di taglio, l'interno ad aula, era preceduto dal coro sostenuto da due colonne; la volta era affrescata da Guglielmo Borremans e due cappelle laterali erano state decorate con stucchi di Giacomo Serpotta. Intorno alla fine del XIX sec. sia la chiesa che il monastero insieme ad altri edifici li situati furono abbattuti per la costruzione del teatro Massimo. La serie dei tondi delle sante monache è certamente opera di Gioacchino Vitagliano come si evince da un raffronto stilistico con altre opere note dello scultore. I tondi erano collocati presumibilmente nel presbiterio: dato che, nella ricostruzione della decorazione della chiesa fatta dal Meli e nella sua citazione per quanto attiene la fotografia da lui recuperata, degli stucchi della Cappella della Pietà non ne fa cenno, per cui i tondi non erano visibili. I tondi forse potrebbero essere testimonianza di un diverso programma decorativo della chiesa che prevedeva forse una decorazione a marmi mischi sull'esempio delle chiese palermitane della Concezione o di Santa Caterina, questo progetto potrebbe essere stato abbandonato in favore della decorazione a stucco bianco. I tondi presentano anche analogie con la decorazione del cappellone della chiesa della Martorana eseguite sempre dal Vitagliano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900271278
  • NUMERO D'INVENTARIO 5034
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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