Madonna della Spina. Madonna con Bambino

dipinto, post 1351 - ante 1400

L’affresco è costituito da due parti di diversa epoca: il dipinto originale, più antico, medievale, raffigura la Madonna col Bambino in trono ed è circondato da una cornice a spina di pesce; la cornice esterna che lo inquadra è invece di epoca molto posteriore e rappresenta un drappeggio rosso tra due colonne tortili e con tralci floreali. Le due parti dell’affresco sono separate da una risega. La Vergine Maria, ritratta in posizione frontale e ieratica, viene colta nell’atto di incedere verso lo spettatore per porre alla sua attenzione, mostrandolo con gesto eloquente, il suo divino Figlio, il quale è adagiato nel suo grembo. I due personaggi poggiano su di un cuscino posto su un trono alto e circolare, sono sormontati da un velo a mo’ di cortina e recano due grandi aureole. La Vergine ha una corona gigliata, un abito dallo scollo accentuato e una acconciatura dalla quale ricade un velo bianco sulle spalle

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a affresco
  • MISURE Altezza: 320 cm
    Larghezza: 178 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Madonna della Spina
  • INDIRIZZO Via Carnia, Lamezia Terme (CZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco della Madonna della Spina è custodito nell'omonimo Santuario situato nella frazione di “Bella” di Lamezia Terme. Il culto religioso legato all'immagine ha radici secolari ed è legato ad una leggenda che ne racconta il ritrovamento miracoloso. L’affresco riveste un ruolo di primo piano all'interno della storia dell’iconografia mariana del Meridione d’Italia poiché è stato da sempre venerato dalla pietà popolare come un’icona vera e propria nonostante esso non parli un linguaggio propriamente ortodosso, e riveli, invece, inflessioni provenienti da diverse aree culturali, occidentali e nordiche. Esso condivide con le icone dell’Italia Meridionale il porre l’accento, più che sulla fedeltà ai canoni conciliari e alle formulazioni dei Padri della Chiesa Orientale, sul carattere devozionale, che ha prodotto nel tempo un “corredo” fatto di tradizioni, canti, leggende. L’affresco presenta una natura iconografica composita, un insieme di tipologie teologiche differenti derivanti da modelli costantinopolitani, orientali, mescolate in una versione non canonica. Il tipo teologico principale appare essere quello bizantino della Theotokos–Basilissa (Madre di Dio che reca gli attributi propri della sua regalità), nella variante della Kyriotissa, cioè col bambino stretto al petto, nell'atto di offrirlo all'adorazione. Il gesto di indicazione che compie la Madonna richiama l’iconografia dell’Odighitria (colei che indica la via), in cui però il bambino non è benedicente e non reca in mano il rotolo, come nella iconografia canonica, bensì è in atteggiamento più intimo, col volto rivolto alla Madre, tipico dell’iconografia dell’Eleusa, o Madre della tenerezza. L’affresco segna anche un’importante tappa nell'ambito più generale della cultura artistica del Tardo Medioevo calabrese. Nel dipinto, ritenuto inizialmente bizantineggiante, si ravvisa infatti una matrice occidentale consistente in un superamento delle forme bizantine che colloca l’opera in un contesto più moderno, e in particolare all'interno della cultura giottesca che andava formandosi e diffondendosi in un Regno di Napoli trecentesco ormai angioino. Si può ravvisare nel dipinto un’estrazione di tipo giottesco in particolari quali la perfetta circolarità del trono abitabile, le trecce ai lati del volto della Vergine, il suo tipo di scollatura, la cornice a spina di pesce; unitamente ad elementi nordici come la corona gigliata sul capo della Vergine. Per questa sua natura iconografica e stilistica eterogenea, l’affresco della Madonna della Spina si può annoverare tra le numerose testimonianze dell’Italia Meridionale in cui elementi bizantini e aspetti tipici della spiritualità e devozione del cattolicesimo occidentale si riuniscono in una percezione “ecumenica”, nella quale, ad onta degli scismi d’Oriente ed Occidente, coesistono in un linguaggio espressivo di grande efficacia e bellezza
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800166956
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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