Santa Margherita d'Antiochia. Santa Margherita d'Antiochia

dipinto, post 1491 - ante 1510

La figura femminile visibile oggi a mezzo busto rappresenta santa Margherita d’Antiochia come è indicato nell’iscrizione in caratteri gotici, S N MARGH ITA, posta ai lati della testa della santa. La santa è riconoscibile, inoltre, grazie al suo tipico attributo della mazzuola che tiene in mano e con la quale, secondo la tradizione, uccise il drago che la insidiava per il suo credo cristiano

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco staccato/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiostro
  • LOCALIZZAZIONE San Francesco d'Assisi
  • INDIRIZZO Via Grotte, 4, Cosenza (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa parte di un gruppo di affreschi ascrivibili agli ultimi decenni del XIV secolo e ai primi del successivo venuti alla luce durante i restauri che hanno interessato il complesso francescano cosentino negli ultimi cinquant’anni. Tali dipinti molto probabilmente facevano parte di un più ampio ciclo decorativo collocabile al termine dell’età angioina, rappresentando uno delle più importanti testimonianze dell’arte calabrese, fondamentale per comprendere e delineare il clima intellettuale della città in un periodo poco noto nella storia della regione. L’affresco con la Santa Margherita d’Antiochia ne rappresenta la fase più arcaica. Secondo Giorgio Leone il dipinto denuncia contatti col mondo figurativo napoletano e salernitano di marca giottesca e con l’arte di Andrea Vanni a Napoli, tanto da mettere in dubbio che si tratti di un artefice locale. Secondo lo studioso, questo, come gli altri affreschi all’interno del complesso francescano cosentino sarebbero cronologicamente tardi e appartenenti all’età angioina. Anche secondo Maria Pia Di Dario Guida l’affresco è da riferirsi al diffondersi della cultura figurativa giottesca nell’estremo Meridione d’Italia e in un momento di trapasso verso raffinatezze più internazionali. La studiosa giudica il dipinto altalenante nella sua qualità pittorica, presentando da un lato una perizia nel descrivere le pieghe del velo sul capo della santa, dall’altro una eccessiva fissità nello sguardo e degli occhi troppo accostati. Tali propensioni oscillanti erano comunque propri dei cosiddetti artisti “giotteschi” che riproponevano in chiave personale il linguaggio del maestro fiorentino. Per quanto riguarda la datazione la studiosa sostiene che la data che appare su un altro lacerto di affresco sulle pareti del chiostro del complesso francescano cosentino, letta 1392 o 1395, non sarebbe da riferire alla santa, essendo quest’ultima più antica e da leggere secondo un doppio binario: da un lato le ombreggiature del volto e del collo ampio e “colonnare” rimandano ad un clima giottesco-masiano, dall’atro l’ampio scollo della veste sarebbe un riverbero del linguaggio figurativo proprio del cosiddetto Maestro delle tempere francescane, artista giottesco napoletano di pieno Trecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/ecclesiastica
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800166920
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • ISCRIZIONI ai lati della testa della santa - S N MARGH ITA - caratteri gotici -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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