episodi del Nuovo Testamento

dipinto, post 1190 - ante 1210

del riquadro, parte di una più ampia narrazione che si svolgeva sulla pare te sinistra della navata centrale, si conserva solo la parte superiore nel la quale è visibile, sulla destra, il volto nimbato crucesignato e parte d el busto di Cristo, con veste di colore rosso e manto di colore azzurro; s ullo sfondo il cielo azzurro ed un'altura priva di vegetazione se non nell a parte più bassa. Due le iscrizioni in caratteri greci: a destra il nome di Cristo, a sinistra un'iscrizione variamente interpretata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • LOCALIZZAZIONE Tursi (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il riquadro è parte del ciclo neotestamentario che decorava la parete sini stra della navata centrale, andato quasi completamente perduto. Il framme nto conservatosi, dopo essere stato variamente identificato con il Battesi mo di Cristo (Passarelli) o la Resurrezione (Roma G., 1989) è stato più gi ustamente interpretato come un'apparizione di Cristo dopo la sua resurrezi one alle due Marie o il Noli me tangere (Kessler, 1996, pp. 61-71), dal mo mento che precede la scena della Pentecoste (anch'essa frammentaria) in un a narrazione che si svolgeva a partire dall'arco trionfale, come per il ci clo veterotestamentario, al contrario, ancora esistente sulla parete destr a. Supporta, inoltre, tale ipotesi la composizione della scena con ambien tazione all'aperto, in un paesaggio naturale, e la posizione di Cristo sul la destra, come nelle scene analoghe in S. Pietro in Vineis e nel Duomo di Monreale. I due cicli sono datati tra la fine del XII e gli inizi del XI II secolo da Grelle Iusco (1981) che li dice ancora riferibili ad una cult ura di tarda fase comnena che denuncia importazioni dirette dalla Grecia b izantina e più dalle lontane provincie di Serbia e Macedonia per l'espress ionismo, i rialzi cromatici, l'allungamento delle figure, la ricchezza ane ddotica. Falla Castelfranchi, datandoli tra la fine del XII e i primi ann i del XIII secolo e collocandoli "fra Roma e Palermo", opera un distinguo tra la committenza latina e la mano di pittori "greci" o "italo-greci" (19 96, pp. 89-97). Kessler riconosce influenze della Sicilia normanna nelle scene della Genesi, per le scene più tarde propone modelli laziali e campa ni, mentre per le scene ispirate al Nuovo Testamento, sebbene frammentarie , ipotizza influssi siciliani conosciuti attraverso libri di modelli e bib bie miniate; di modelli librari parla anche V. Pace (1996, pp. 103-110). Leone De Castris ricorda come sia stato ipotizzato che la committenza poss a coincidere con l'anno (1181) in cui il vescovo locale Roboan soggiornava a Palermo ed entrava in contatto con l'abbazia di Monreale per la cession e dei diritti sul monastero greco di Sant'Elia a Carbone (2002)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700167224
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • ISCRIZIONI angolo superiore destro - IC XC -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1190 - ante 1210

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'